“NON È UN PROBLEMA DI ALZARE LA VOCE MA DI RISORSE FINANZIARIE”

“Non è alzando la voce che si risolvono i problemi ma per la continuità dei corsi universitari ad esaurimento di Agraria e Giurisprudenza a Ragusa è soprattutto una questione di risorse finanziarie: lo sa benissimo il presidente del consiglio provinciale Giovanni Occhipinti”.

Così il presidente della Provincia Franco Antoci interviene sulla ‘questione Università’ dopo la presa di posizione di Occhipinti.

“Registro con piacere la presa di posizione del presidente del Consiglio Provinciale che ha chiesto, insieme ai capigruppo consiliari, un incontro col Rettore Antonino Recca. Il problema non è nuovo e non è sorto solo in questo periodo feriale perché sapevamo da tempo che per la continuazione ad esaurimento dei corsi universitari di Agraria e Giurisprudenza sarebbe stato necessario, così come chiesto dal Rettore di Catania al presidente del Consorzio Universitario, onorare gli impegni finanziari già assunti (in tal senso la Provincia ha fatto in pieno la propria parte) e reperire altre risorse. A fronte di questa prospettiva, già difficile, il consiglio provinciale ha ritenuto, in piena autonomia, di ‘decurtare’ l’impegno assunto dalla Giunta Provinciale per il consorzio universitario di 350 mila euro, pur a fronte di un probabile recupero della stessa somma in sede di equilibri di bilancio. Ma il Rettore, i Presidi di Facoltà e il Senato Accademico vogliono certezze finanziarie che, purtroppo, in questo momento non ci sono. Resto solidale e disponibile con le attese degli studenti e delle loro famiglie ma è necessario il coinvolgimento di altre istituzioni pubbliche e private per il reperimento di altre risorse”.

  “L’impegno a salvare i corsi universitari – aggiunge Antoci – non è mai venuto meno e il presidente della Provincia è stato sempre in prima linea per addivenire, in sintonia col Consorzio Universitario e il comune di Ragusa, insieme ai presidenti delle Province di Enna e Siracusa, alla costituzione del quarto polo universitario che avrebbe permesso di salvare almeno un altro corso di laurea, mantenendo un’adeguata e qualificata offerta formativa universitaria in provincia di Ragusa. Tutto ciò, come è noto, non è stato possibile perché il Miur ha ritenuto di legare la nascita di una ‘nuova’ università solo attraverso l’accorpamento con Università private e ciò da noi non è realizzabile per l’avversione della Kore di Enna, nonostante le tante interlocuzioni con lo Stato e la Regione. Per l’offerta formativa universitaria di Ragusa è possibile fare tutto: anche interlocuzioni con nuove Istituzione accademiche, ma il problema insormontabile è il fabbisogno finanziario. A molti questo non è ancora chiaro. Pronto alle azioni eclatanti, ma solo dopo aver la certezza dei fondi necessari che non potranno essere assicurati solo dalla Provincia e dal comune di Ragusa, specie nella prospettiva dei ‘tagli’ che Governo Nazionale e Regionale si apprestano ad operare.

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