“NON C’È ALTRA SCELTA CHE IL RISPETTO DELLE LEGGI”

Come era prevedibile, il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, interviene in ordine alle critiche sollevate dal suo provvedimento di revoca dei precedenti provvedimenti, prot, nn. 155113 e 15532, relativi alle autorizzazioni per i lavori del MUOS.

Come avevamo già evidenziato ieri, nel dare la notizia, il Presidente conferma che, alla luce del parere dell’Istituto Superiore di Sanità, non era più perseguibile mantenere alcun divieto senza causare il  default della Sicilia. Il blocco dei lavori per l’installazione degli impianti a Niscemi avrebbe notevoli ripercussioni di carattere economico, nell’ordine di miliardi di dollari, che potrebbero essere imposti come risarcimento, dalla Giustizia ordinaria, in caso di controversia per il blocco dei lavori che si inquadrano nel contesto di accordi internazionali del Governo italiano, nei confronti del quale limitati sono i poteri di veto del Governo regionale.

“Il Governo da me presieduto non ha mai condiviso, né tantomeno autorizzato  l’istallazione del Muos, principalmente per la convinzione che tale installazione si inserisce in un territorio fortemente  degradato, sul piano ambientale, anche per la presenza di altri impianti.

Era stata individuata una criticità per poter impedire la continuazione dei lavori, identificata in alcune carenze dello studio sulla salute, considerato poco attendibile, ma ci siamo dovuti arrendere di fronte al parere dell’istituto Superiore di Sanità, il cui coinvolgimento era stato da noi assolutamente condiviso.

Non avevamo altra  scelta se non quella del rispetto delle leggi”.

Il governo regionale auspica  interventi legislativi regionali che possano fornire strumenti adeguati per impedire  un’istallazione la cui realizzazione  non rientra nei programmi del governo  Crocetta. in tal senso si attendono comportamenti consequenziali da parte dei parlamentari che, invece di capeggiare manifestazioni che non possono modificare il piano normativo, debbono attivarsi per proporre e far approvare, in sede regionale e nazionale, adeguati progetti di legge che possano, realmente, impedire le installazioni come il MUOS in prossimità dei centri abitati.

Dichiarazioni che arrivano al termine dell’incontro con una delegazione, accompagnata dal deputato Pd, Fabrizio Ferrandelli, formata da attivisti No Muos e dal sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa. Presente anche l’assessore al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello.

I toni del comunicato e le parole attentamente selezionate fanno trasparire la fondamentale consapevolezza che, di fronte alla ferma intenzione del Ministero della Difesa, in nome di precisi accordi di carattere internazionale, poco si può fare per evitare l’installazione, in virtù di quella sottomissione di fondo che, da sempre, ha regolato i rapporti con gli alleati, sia pure in virtù di accordi sottoscritti.

Di opposto tenore le dichiarazioni di Fabrizio Ferrandelli, deputato Pd all’Ars e segretario della commissione Ambiente e Territorio al termine dell’incontro a Palazzo d’Orleans.

“La Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars si riunisca, senza perder altro tempo, già martedì, alla presenza del governo, per esaminare e dire sì al ddl presentato dalla Giunta Regionale che esclude in Sicilia la possibilità di autorizzare l’installazione di impianti, e il transito di materiale nucleare,  e l’autorizzazione di istallazioni ad emissioni elettromagnetiche di grandi rilevanza, per poi farlo approvare dall’Assemblea regionale entro i primi giorni di agosto”. – Secondo Ferrandelli questa legge può bloccare il Muos –. “Contemporaneamente il Pd nazionale deve fare le barricate a Roma”.

“Occorre fare di tutto – aggiunge Ferrandelli – per impedire che la Sicilia da ponte di pace venga trasformata in una portaerei di guerra. Per far questo occorre innanzitutto che i siciliani, così come fecero insieme a Pio La Torre contro l’istallazione dei missili a Comiso, si mobilitino per condizionare le scelte di politica nazionale”.

Non si comprende perché nessuno considera determinanti, ai fini di una serena e definitiva valutazione, le verifiche, anticipate anche dall’Istituto Superiore di Sanità, che andranno fatte, a lavori ultimati, quando le antenne saranno entrate in funzione, verifiche che dovranno essere garantite in termini di condivisa validità e ampia trasparenza dei metodi di rilevazione e della raccolta dei dati.

In serata arrivano altre prese di posizione sul provvedimento di Crocetta: fra gli altri, Vincenzo Figuccia, presidente dell’Intergruppo “Giovani  energie” all’Assemblea Regionale Siciliana, pone, strumentalmente, il quesito per quali “oscuri interessi il Presidente Crocetta abbia dato, ieri, il proprio benestare  al cantiere del MUOS, dopo aver giocato metà della sua campagna  elettorale proprio sulla battaglia contro l’installazione militare americana”

La sensazione, al di là di queste posizioni strumentali, è quella di irrinunciabili ossequi a ben precisi accordi stipulati già da tempo dal Governo Nazionale, per cui sarà pressoché impossibile recedere dagli stessi, considerando altresì che non si può pensare che i Governi interessati abbiano tralasciato di valutare possibili effetti negativi sulla salute e sull’ambiente, in presenza dei quali si tratterebbe di una premeditata strage di stato, cosa del tutto impensabile.

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