È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
NO ALLA VIOLENZA COME METODO, SI ALLA COSTRUZIONE DELL’ALTERNATIVA
01 Mag 2010 20:29
Quanto avvenuto alla villa comunale riguardo all’aggressione verbale e fisica di un consulente del Sindaco ad un dipendente comunale dello stesso Sindaco, ci deve far riflettere sulla qualità della convivenza civile nella città di Vittoria. Bisogna sottolineare che a fronte di una presa di posizione chiara di condanna verso l’aggressore e di solidarietà verso l’aggredito da parte dei sindacati, di Libera Idea e dell’assessore Cavallo abbiamo registrato un intervento pubblico del Sindaco Nicosia minimizzante e volto a “capire bene” i contorni di quanto accaduto, per cui non prenderà alcun provvedimento. Ogni figlio è figlio dei tempi. A Vittoria gli ultimi anni sono stati all’insegna della “modernizzazione” della città: una città dove vivere pienamente sempre di meno e comprare sempre di più, per chi ha ancora soldi da spendere e potere da riprodurre. Quando qualcuno dei suoi nemici fu inviato a spiare la città di Atene, tornò rassicurando tutti. Non ci sono problemi disse. Niente mura, niente difese, un sacco di spazio vuoto dentro. Erano le piazze, l’agorà: vuoti pronti a riempirsi di cittadini. La forza della democrazia. Ma vai a spiegarlo a questi amministratori. Senza un’idea politica della città, senza un progetto di vita collettiva come incontro di culture, generi e generazioni, le strade e le piazze si riempiono di paura, cioè di ronde e sentinelle – uomini veri contro altri uomini veri per gestire le proprie cose: più o meno la stessa cultura del possesso e della violenza. L’amministrazione comunale finisce allora per assomigliare a quella di un condominio: mediazione fra interessi particolari, affermazione di quelli forti, perdita di qualunque dimensione valoriale. Basterebbe ripartire dai contenuti essenziali. Dalla città e dalle sue relazioni. A Vittoria si potrebbe provare. C’è un’esperienza di opposizione radicata nel territorio, ricca delle competenze e delle passioni di una rete di comitati e associazioni (per la chiusura della discarica, per salvare Kamarina, per un nuovo sviluppo della agricoltura, contro le centrali nucleari, contro la privatizzazione dell’acqua, per la difesa dell’ambiente, per la legalità e contro la mafia) . C’è un tentativo, a sinistra, di riforma della politica. C’è il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo, capace di autorappresentarsi come tessuto esistenziale di contatti e confronto, all’altezza della crisi. Non si tratta solo di sommare vertenze parziali incapaci di mediazioni, né del politicismo del limitare i danni ed emendare questo o quel leader, questo o quel sindaco. Bisognerebbe approfondire e allargare. Mettere in un’alleanza alternativa un segno di apertura e di ricerca, di elaborazione di contenuti e cultura, di pratiche democratiche nuove; rappresentanze che non “rappresentino” nei luoghi del potere ma lo diffondano, aprano spazi alle conoscenze diffuse, alla partecipazione, alla costruzione di relazioni altre dalla miseria del presente. Ai conflitti. Questo desiderio non è morto. Qualcosa si può muovere anche da alcuni ambienti democratici, forse. In cerca di anima. Politica e laica. Su queste cose vorremmo si avviasse nella città un dibattito costruttivo e di liberazione.
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