“NO ALLA CULTURA A PAGAMENTO!”

La mostra di Edward Munch, allestita nelle sale di Palazzo Ducale a Genova, è diventata occasione per rilanciare un’idea, un diritto, una speranza: la cultura non deve, non dovrebbe, essere a pagamento, tutti dovrebbero poterne fruire, godere e beneficiare, soprattutto se celebrate nelle stanze della pubblica amministrazione, ovvero in quelle strutture finanziate dai soldi pubblici. Con questa salda motivazione, oltre 100 persone, ieri, si sono presentate  al Ducale con la ferma intenzione di visitare l’esposizione senza pagare il biglietto. Per motivi di sicurezza gli organizzatori, su richiesta della Digos, hanno chiuso i cancelli, suscitando il malumore dei turisti per i lunghi tempi di attesa.  Dopo una breve trattativa, gli studenti di Re.Up, anima dell’iniziativa, hanno ottenuto di entrare a gruppi di 25 persone e a titolo completamente gratuito.

Come afferma il comunicato di Re.UP! (rete universitaria precaria) “gli studenti sono entrati alla mostra di Munch decidendo di non pagare la pazza cifra di 11 euro, destinata solo ad ingrassare il bilancio della fondazione Ducale.

Azioni analoghe, come l’autoriduzione dell’anno scorso in occasione della mostra di McCurry e prima quella per la mostra fotografica di Kubrick, avevano costretto la Fondazione Palazzo Ducale a “donare” una giornata al mese di visita gratuita delle mostre per gli studenti universitari, ma solo se “under 25” e in regola con gli esami. Io, per esempio non potrei goderne: ho la media del 30 e sono perfettamente in corso, ma aimè, ho 26 anni.

La Fondazione Ducale, inoltre, si riempie dei soldi di grandi banche e aziende, Carige, Iren, Costa, sono solo alcuni dei nomi che campeggiano sulle pubblicità delle mostre e negli organi della Fondazione. Nonostante il mare di denaro che entra per mano di privati, i biglietti sono sempre più cari. Lo scopo ultimo della protesta era proprio quello di denunciare questa onerosità e non di scroccare un ingresso, un giorno non può essere sufficiente, come spiega uno studente “non è possibile che in questa città le attività culturali costino così tanto. Per vedere una mostra ci vogliono minimo 13 euro, quando per visitare gli Uffizi di Firenze ce ne vogliono 3!” continua “Questa è una protesta per chiedere a Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura prezzi più bassi tutto l’anno, perché la cultura è, e deve essere, di tutti. È da tempo che chiediamo alla Fondazione e quello che abbiamo ottenuto è solo un biglietto a 5 euro acquistabile esclusivamente il primo lunedì del mese, da chi ha meno di 25 anni. Questo non ha senso, allora vuol dire che un precario o un fuori corso non hanno diritto alla cultura?”.  

Genova conta quasi 25 mila studenti e le attività a loro rivolte sono del tutto inesistenti.

Dopo la protesta, in piazza Matteotti, alle spalle dell’entrata principale del Palazzo Ducale, si è tenuto lo spettacolo teatrale, aperto e gratis, Madame CIE, della Compagnia Teatrale Indipendente AttriceContro. Un monologo multimediale da ci si origina un simulacro tragicomico che segue un sentiero di rievocazioni estemporanee, da Lady Oscar e Pinocchio, agli sbarchi a Lampedusa.

 

 

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