Nino Manfredi, Federica Bisegna e il Colpo della Luna

Abbiamo chiesto una testimonianza all’attrice ragusana Federica Bisegna, che con Vittorio Bonaccorso dirige la compagnia teatrale Godot. La Bisegna è stata a fianco di Nino Manfredi sul set del film “Colpo della Luna” girato nel 1994 in provincia di Ragusa, in particolare a Villa Fegotto a Chiaramonte Gulfi, ma anche in altre località iblee. La Bisegna è stata ben lieta di accettare il nostro invito. Ecco il suo ricordo.
“La mia settimana indimenticabile sul set con il grande Manfredi. Si creò da subito un rapporto speciale che mi emozionò e mi sorprese perché lui aveva per me una grandissima simpatia,mi prendeva per mano e mi presentava ai suoi collaboratori,a sua figlia che produceva il film dicendo “e’ una ragazza bravissima fa teatro…guardate che sorriso…”. E tante altre cose belle che all’epoca mi stordirono…mi sembrava davvero troppo. Io ero ai primi anni di teatro e davvero nel film ero solo una figurazione speciale. Ci raccontava aneddoti bellissimi della lavorazione dei suoi film più famosi…ma il suo preferito era “Per grazia ricevuta”. Un giorno in una pausa tra un ciak e l’altro lui era sdraiato a terra perché aveva girato la scena in cui cadeva da un tetto e aveva la testa ferita. Io dovevo stare in piedi ai suoi piedi sconvolta e ad un certo punto di botto alza la testa e mi fa “sai cantare?…mia figlia deve fare un musical a Roma se vieni…”. Io non credevo alle mie orecchie, farfugliai qualcosa e restai così…e lui mi diceva sempre “Tu fai il teatro la cosa più importante, non lo devi lasciare mai perché il vero attore si forma a teatro…”. Io a Roma a cercarlo non andai mai, non trovai il coraggio e più di 20 anni fa non c’era la comunicazione continua di oggi…Chissà cosa sarebbe cambiato nella mia vita se fossi andata, Ogni tanto me lo sono chiesta. Ma in fondo il suo consiglio l’ho seguito alla lettera e il teatro non l’ho mai lasciato. Ho avuto la fortuna di conoscere uno degli ultimi grandi della storia del cinema ,un’epoca straordinaria e irripetibile che, devo dire, il film di ieri ha saputo ben rappresentare. Elio Germano, che ha iniziato anche lui con il teatro, e’ stato di una bravura sorprendente. Assolutamente sublime, ho rivisto la camminata di Nino (si faceva chiamare così anche da me!) il suo modo di parlare…le sue espressioni, tutto. Ho ripensato a quelle giornate meravigliose…mi abbracciava sempre. Con una certa nostalgia ma con la felicità di averle vissute”.

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