NESSUNO SA PIU’ CHE FINE ABBIA FATTO L’ASSESSORE DI MODICA,

“Un grande artista. Un personaggio che tutti ci invidiano. L’emblema della vittoriesità nel mondo. Ma fare l’assessore è tutta un’altra cosa. Che fine ha fatto Arturo Di Modica?”. A chiederselo i consiglieri comunali Santo Cirica, Franco Caruso e Daniele Barrano che rilevano come, da quando si è insediato, dell’assessore Di Modica si sono perse le tracce. “Eppure – dicono i tre consiglieri – rivolgendosi ad un pianeta effervescente e dalla grande tradizione come quello della cultura ipparina, avrebbe avuto parecchie cose da dire e da fare, coinvolgendo le associazioni presenti sul territorio, i vari artisti, gli operatori di questo ambito, per una prima presa di contatto, per sentire dalla loro viva voce quali i traguardi da raggiungere, per ascoltare una sua minima idea sugli obiettivi da concretizzare nel breve e medio termine. E invece, a parte le dichiarazioni rilasciate dallo stesso a margine del suo insediamento nella nuova Giunta, dell’assessore Di Modica non abbiamo più saputo nulla. C’è da temere che i detrattori del pluricelebrato artista, quando dicevano che Di Modica, per i suoi impegni internazionali, non avrebbe avuto tempo da dedicare alla città, avessero ragione? E se così fosse perché la scelta politica del sindaco si è indirizzata su un tale personaggio che non avrebbe potuto garantire la propria disponibilità a Vittoria quando sappiamo che un assessore deve essere presente sul territorio per potere svolgere al meglio il proprio ruolo? Noi, naturalmente, speriamo di sbagliarci e che tutte queste preoccupazioni possano volare via come sabbia al vento. Ma il paese è piccolo, come si suol dire, e la gente mormora. E di Di Modica, dal punto di vista delle funzioni assessoriali, nessuno sa più niente. Noi chiediamo al sindaco di fornirci delle spiegazioni. E speriamo che il nostro sia stato soltanto un eccesso di zelo giusto perché vogliamo bene a questa città e a tutte le espressioni che la stessa è in grado di esprimere, anche dal punto di vista culturale”.

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