NESSUNA PIETA’

Nessuna pietà per chi non ha voce… nessuna pietà per chi non sa gridare forte… nessuna pietà per chi non sa aggredire…. Nonostante la legge individui  soggetti specifici alla tutela del patrimonio indisponibile del territorio.

Sabato scorso, siamo andati a verificare personalmente la situazione in cui si trovano i gatti del sig. sindaco del comune di Ragusa presso il rifugio sanitario comunale.

L’unico istinto spontaneo che ci è sorto, è stato quello di portare via e lontano da quel lager  quelle povere anime.  Lo spazio loro dedicato è un box per cani, dove sono sistemate diverse gabbie e dove in circa quattro mq sono costretti a stare otto/dieci gatti che, ovviamente, non hanno nessuna possibilità di uscire. Nel box attiguo infatti, comunque predisposto per i gatti, per mancanza di spazio,  viene ospitata una cagnolina con i suoi cuccioli. Ciò determina per i mici uno stress esistenziale che fa loro rifiutare anche le coccole di chi li accudisce amorevolmente. Il box è pulitissimo grazie alle cure di Mary, le lettiere sono impeccabili, i piccoli, finalmente, ricevono le giuste attenzioni, ma ovviamente sono rinchiusi dentro una grande gabbia a stretto contatto con il loro predatore naturale che tra l’altro, in questo momento, deve anche proteggere i suoi cuccioli…. Forse però non è nemmeno questa la cosa più grave dell’ assurda vicenda. Abbiamo chiesto quali test di ingresso fanno i gattini quando vengono prelevati per strada, tenuto conto che mai si è fatta prevenzione sul nostro territorio. Purtroppo ci è stato risposto che probabilmente non esiste nessun protocollo, tranne la sverminazione. Dei tests FeLV e FIV nessuno ne ha mai sentito parlare… eppure sono malattie contagiose, eppure senza questi test i mici non si possono nemmeno dare in adozione. Infatti si tratta di malattie infettive, l’AIDS felina (FIV)  che necessita per il micio particolari cure e trattamenti…. e la leucemia felina (FeLV), diagnosi particolarmente infausta, che lascia al micio solo pochissimi anni di vita…..E’ inutile sottolineare come questi test dovrebbero essere predisposti per ogni gatto presente sul territorio, proprio per evitare malattie contagiose. Mettere i gatti tutti insieme “allegramente” senza avere queste notizie cliniche è quanto di più sbagliato si possa fare, specialmente per gatti che non si conoscono e che sono obbligati ad utilizzare la stessa lettiera… Ci rendiamo conto che ignorare le elementari regole della corretta gestione di un gattile, in una terra dove questi animali sono figli di nessuno, è all’ordine del giorno, ma la legge impone ai sindaci determinate incombenze che non sono assolutamente discriminabili. Nella nostra Ragusa si stanziano ben 400.000,00 € per assicurare il contrasto al randagismo, ma con ben due note indirizzate al legale della nostra Associazione, ci è stato comunicato che “l’esiguità dei fondi, non consente all’amministrazione comunale di occuparsi anche del randagismo felino”, liquidando così la faccenda. Come Associazione a tutela dei gatti liberi, rivendichiamo a gran voce i diritti che vengono disattesi da troppo tempo, ricordiamo che si è costruito un rifugio sanitario, disattendendo  l’art. 11L.R. 15/2000 che prevede l’apposito spazio etologicamente e clinicamente adeguato ai gatti liberi e non un arrabattato box per cani. Di questo chiederemo conto e ragione nelle sedi opportune, per appurarne le responsabilità. Pensiamo che sia giunto finalmente il momento di dire basta ad un programma anti randagismo pasticciato e poco efficace per il cittadino che, in cambio di salatissime tasse, non ha nessun riscontro positivo né per i cani che continuano ad invadere il territorio, né per i gatti che restano ignorati ed a carico di chi li ama. Nella fattispecie, le colonie feline sono censite solo ed esclusivamente per determinarne la locazione ed a stento viene fornita la sterilizzazione, quasi come gentile concessione. Tutte le spese di gestione ricadono sui detentori delle colonie stesse, non tenendo conto che spesso si tratta di pensionati che faticano ad arrivare a fine mese. Il sindaco, quale che sia il suo pensiero politico, resta obbligato per legge ad accudire le colonie feline censite nel territorio. Secondo la normativa in vigore resta obbligato a determinare uno spazio dove ospitare i soggetti che non possono essere re immessi nel territorio perché ciechi, infetti e/o ammalati, prescindendo dall’aiuto che una associazione apolitica per statuto, e riconosciuta dalla Regione, “GRATUITAMENTE” può o vuole dare.

Ricordiamo che la Legge Regionale 15/2000 all’art. 18 prevede la tutela del gatto libero ed anche in questo caso, non ci sono margini discrezionali, i signori Sindaci, devono occuparsi di questi animali e della loro salute non gravando sulle risorse finanziarie dei volontari detentori delle colonie che puntualmente, come cittadini, pagano le tasse.

Il Lungo Baffo, si farà carico di questa lotta, così come ha fatto in questi anni, per il bene  supremo dei mici che non hanno voce ed invita la cittadinanza e tutti i detentori di colonia a far fronte comune per il buon esito di questa battaglia.

 

 

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