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Nel ragusano le seconde case sono 3 abitazioni su 10 (e non si affittano)
13 Dic 2025 09:05
Mercoledì scorso è stato rilasciato il quarto rapporto Federproprietà-Censis su “Case dormienti, una ricchezza sommersa. Proposte per risvegliare il mercato degli affitti non turistici in Italia”, realizzato in collaborazione con Fimaa Italia, Immobiliare.it e Locare srl, con il contributo scientifico dell’Enea-Dipartimento Unità Efficienza Energetica (Duee). Nello studio emerge che sono 8 milioni e mezzo le case inutilizzate in Italia, il 25,7% del totale delle abitazioni intestate a persone fisiche. Per l’82,9% degli italiani è la paura di non rientrare in possesso della propria abitazione in caso di morosità dell’inquilino a trattenere i proprietari dal dare in affitto gli immobili. Oltre 691.000 sono le strutture ricettive per affitti brevi, il 71% di queste sono alloggi privati gestiti in forma non imprenditoriale. Per capire meglio il fenomeno degli affitti brevi – sul quale si concentra una parte della prossima legge di bilancio in fatto di tassazione – il dettaglio vede Roma nell’area del centro storico gli annunci per affitti brevi sono 105 per 1.000 abitanti, quando la media cittadina è 12; a Milano per 1.000 residenti nel centro storico ci sono 35 annunci, con una media cittadina pari a 13; a Firenze per 1.000 abitanti gli annunci per affitti brevi nel centro storico sono 139, mentre sono 33 a livello comunale; a Venezia per 1.000 abitanti gli annunci di affitti brevi nell’area Venezia-Burano-Murano (Venezia insulare) sono 105, la media del comune è 32.
Inoltre per il 76,9% degli italiani le bollette dell’energia pesano troppo sul budget familiare. Per il 94,1% degli italiani senza supporto familiare è molto difficile per tanti giovani acquistare casa. Lo pensa il 91,5% dei giovani, il 94,9% degli adulti e il 94,8% degli anziani. Per il 92% degli italiani occorrono misure per agevolare l’accesso alla proprietà della prima casa, perché rassicura le persone e genera stabilità nella società. Sono meno però le persone che vivono in case inadeguate o fatiscenti: erano il 9,5% nel 2014 e sono scese al 5,6% nel 2024. Nel Nord si è passati dal 7,7% al 4,9%, al Centro dal 9,7% al 6,4% e nel Sud e Isole dall’11,8% al 6,1%. Inoltre, tra 2014 e 2024 le quote di famiglie con abitazioni con strutture danneggiate sono diminuite dal 13,2% al 9,8%, quelle con problemi di umidità dal 19,9% al 12,9% e quelle con scarsa luminosità dal 7,5% al 7,3%.
Nel rapporto è citata anche Ragusa per le case a disposizione, intese come seconde case e soprattutto non locate. In questa classifica prevale Aosta, dove questa tipologia di case è pari al 43,7% delle abitazioni intestate a persone fisiche, poi Sondrio al 41,8% e Savona al 41%. Ragusa è nella parte alta con il 30% (prima in Sicilia, la seconda è Trapani), mentre la media italiana è dell’11% . Nonostante l’alto numero di seconde case non immesse nel mercato delle locazioni, gli affitti nel ragusano rimangono tra i più accessibili dell’intero territorio nazionale. Una condizione che, insieme ai prezzi medi di vendita degli immobili “usati”, favorisce l’ingresso di nuovi residenti che, almeno in parte, sopperisce al calo di nascite registrato anche da noi.
La vicina Siracusa, insieme ad Agrigento, Messina, Enna, Caltanissetta, Catania e Trapani sono, invece, nella lista degli “altri utilizzi”, immobili residenziali con utilizzi diversi tra cui quelle unità immobiliari prive di allacciamento alle reti dell’energia elettrica, acqua, gas, e di fatto non utilizzate, spesso tenute da contribuenti che dimorano temporaneamente all’estero.
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