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NEL DNA LE “TRACCE” DI ABUSI E MALTRATTAMENTI
26 Ago 2015 17:47
Dal 2008 al 2013 Telefono Azzurro ha ricevuto 1.800 segnalazioni di violenze fisiche, 626 di violenze sessuali, 3.056 di violenze psicologiche e 1.709 di trascuratezza. Significa che sono stati segnalati 1.438 casi di violenza in media ogni anno: 4 al giorno (in Italia).
In Europa più di 18 milioni di minori subiscono forme di violenza; nel mondo ogni 15 minuti un bambino muore per atti di violenza nei sui confronti.
A sostegno delle piccole vittime oggi arriva anche la scienze.
Infatti i ricercatori dell’Istituto di scienze neurologiche del Consiglio nazionale delle ricerche (Isn-Cnr) di Catania hanno avviato, dal dicembre 2014, il progetto pilota denominato “Maltrattamenti e abusi sui minori: correlazioni cliniche, genetiche ed epigenetiche”, anche in risposta alle indicazioni dell’OMS e dell’UNICEF, che hanno recentemente sottolineato che il fenomeno della violenza sui minori deve essere necessariamente affrontato e studiato anche dal punto di vista scientifico.
“Attualmente, un versante molto attivo della ricerca scientifica riguarda la genetica clinica e molecolare indirizzata allo studio di specifiche alterazioni del DNA, correlate e/o correlabili con alcune psicopatologie del comportamento ad esordio precoce o tardivo, che si verificano maggiormente nei minori a seguito di fenomeni di maltrattamenti e abusi e in individui adulti che hanno subito in età infantile le dinamiche traumatogene dell’abuso sessuale e della violenza fisica.
Il progetto dell’Isn, mira principalmente a studiare principalmente le alterazioni di carattere epigenetico che si verificano sia nei minori che negli adulti a seguito di fenomeni di violenza; tali evidenze scientifiche sono spesso correlate ed associate allo sviluppo di specifiche patologie neurocomportamentali, tra le quali il Disturbo Post Traumatico da Stress, i cui sintomi clinici, le manifestazioni neuroradiologiche e le evidenze epigenetiche, appaiono uniche e specifiche quando tale disturbo è conseguente a traumi relativi a fenomeni di maltrattamenti e abusi sessuali, rispetto ad altre forme di trauma che possono causare lo stesso disturbo”.
(L’epigenetica studia le alterazioni del DNA che non implicano modificazioni a livello della sequenza del codice genetico che riguarda invece le mutazioni genetiche in senso classico. In pratica quello epigenetico è un secondo codice (funzionale) determinato dalla presenza di gruppi metilici -CH3, cioè molecole legate al DNA).
Il dr. Enrico Parano, responsabile scientifico del progetto spiega:
“Il Progetto intende approfondire e studiare, per la prima volta, le correlazioni cliniche e le evidenze di tipo genetico ed epigenetico, riscontrabili nei minori che hanno subito maltrattamenti e abusi e che hanno conseguenzialmente sviluppato gravi neuropsicopatologie comportamentali. I dati preliminari e i risultati attesi, consentirebbero da un lato di attuare nuove strategie preventive, diagnostiche e terapeutiche – anticipazione diagnostica, interruzione del ciclo della violenza, scelta di un trattamento psicoterapeutico specifico, terapia farmacologica mirata – con conseguente riduzione di casi di violenza sui minori e dall’altro offrirebbero una nuova lettura ed interpretazione medico-scientifica di alcuni individui adulti, affetti da specifiche neuropsicopatologie con storia pregressa di violenza subita durante l’infanzia. (…) Da tempo sono noti alcuni geni chiave nella regolazione dell’attività neuroendocrina che, sotto l’influenza di determinate circostanze ambientali sfavorevoli, come l’accadimento di un evento fortemente stressogeno e traumatico quale il maltrattamento fisico e l’abuso infantile, possono presentare specifiche alterazioni di carattere epigenetico. Il piano sperimentale ed innovativo del nostro progetto prevede di condurre una duplice analisi basata sull’identificazione delle eventuali anomalie genetiche e sulla caratterizzazione dei cambiamenti epigenetici, espressi dai livelli di metilazione del DNA, attraverso un campione di indagine composto da minori e adulti che anno subito fenomeni di abusi sessuali e maltrattamenti fisici e che hanno, conseguenzialmente, manifestato il Dpts e/o patologie ad esso correlate”.
Studiare pertanto le alterazioni epigenetiche che si verificano conseguenzialmente a traumi subiti, in particolar modo ai traumi dell’abuso sessuale, appare utile ed importante in quanto ciò consentirebbe non solo di potere disporre di nuove tecniche di indagini di carattere diagnostico, ma anche di attuare nuove e soprattutto mirate strategie terapeutiche di carattere pisico-teraputico e soci-assistenziale e, nel prossimo futuro, anche di carattere farmacologico.
Fonti:
– Istituto di Scienze Neurologiche (ISN) del CNR http://www.isn.cnr.it;
– Telefono Azzurro http://www.nonstiamozitti.azzurro.it/la-violenza-in-italia-i-dati-di-telefono-azzurro/
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