NEL BLU DIPINTO DI BLU. COME TI DIPINGO LA CITTÅ DI BLU

Dopo mesi di stop a gennaio ripartirà il “servizio” riguardante le strisce blu, i parcheggi a pagamento, individuati dal Comune nelle zone nevralgiche della città e delle borgate. Da stamattina è tutto un trionfo di blu sulle strisce che, a mano a mano, avevano perso il colore.

Abbiamo messo la parola “servizio” tra virgolette per evidenziarla dal momento che, prescindendo dal giudizio personale positivo o negativo sui parchegggi a pagamento, è necessario fare chiarezza sulle scelte che portano alla individuazione di un tot di parcheggi a pagamento in città.

A naso ci sembra che il provvedimento, passato e presente, sulle strisce blu sia stato e sia a Scicli solo un modo per far cassa. È vero che le strisce blu rientrano nei servizi a domanda individuale e che la riscossione dell’obolo è affidata a società esterne all’ente che hanno vinto un bando di gara ma è anche vero che viste così le strisce blu perdono l’importanza che hanno all’interno di un progetto di mobilità sostenibile verso la quale dovrebbero tendere tutti i comuni in vista della salvaguardia della salute dei cittadini e del patrimonio storico naturalistico delle città.
Le strisce blu con parcheggi a pagamento avrebbero il compito di invogliare i cittadini a lasciare la macchina a casa, o, qualora impossibilitati a farlo, a parcheggiare ai limiti del centro storico in parcheggi “liberi” appositamente creati per decongestionare il traffico cittadino e per assicurare ai cittadini e ai viaggiatori una buona qualità dell’aria e far sì che le passeggiate barocche non si trasformino in passeggiate al monossido. Le strisce blu dovrebbero essere utilizzate dagli automobilisti solo in caso di effettiva necessità e dall’amministrazione solo all’interno di una rete efficace di mobilità e trasporto urbano che preveda: marciapiedi idonei a passeggini e carrozzine in tutte le arterie cittadine sia quelle più frequentate che quelle meno battute, un servizio efficiente e continuo di mezzi pubblici a fronte di un abbonamento agevolato per i cittadini che lascerebbero l’automobile a casa per muoversi in città in qualsiasi momento della giornata, servizi di mobilità alternativa (bike sharing, …) opportunamente promossi, zone a traffico limitato (ztl) non solo dalle 21.00 dei giorni festivi, appositi tratti di strada delimitata da strisce bianche libere secondo quanto previsto dall’Art. 7 del CdS, speciali pass-sosta per i residenti.

Conosciamo bene le baruffe che hanno accompagnarono anni fa la chiusura di Via Francesco Mormino Penna, oggi salotto VIVO e cuore pulsante della città, e immaginiamo che un piano di mobilità sostenibile possa fare arricciare il naso a molti. L’abitudine di utilizzare la macchina anche per brevi spostamenti da un posto all’altro è di tutti ma proviamo a pensare al volto che avrebbe la nostra città se non fosse, negli orari di punta, congestionata dalle automobili. Sentiremmo i rumori della città, quelli della socialità sacrificata ai saluti dal finestrino, i profumi di piatti prelibati provenienti dalle abitazioni e quello di biscotti, la freschezza dei bucati stesi al sole azzerati adesso dalla puzza di smog, le risate dei bambini e il rumore delle foglie dei pochi alberi agitate dalla brezza.

A genniao, come leggiamo oggi su avvisi posizionati sulla segnaletica verticale, sarà attivato il servizio a pagamento relativo alle strisce blu. Ci piacerebbe sapere e condividere la risposta insieme ai lettori se la triade commissariale riattiverà i parcheggi a pagamento in una ottica di servizi integrati per muoversi in città in maniera più ecologica o se le strisce blu rientrano in un indiscriminato “progetto riscossioni”. Ci piacerebbe inoltre che un progetto serio e funzionante di mobilità sostenibile potesse essere costruito insieme alla comunità tenendo conto delle diverse esigenze e messo in pratica fino a diventare una bellissima abitudine.

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