Nel 2019 era Vittoria la città dove si consumava più cocaina, a Ragusa i cannabinoidi. A Modica, eroina

Cocaina, cannabinoidi e alcool. Quando abbiamo chiesto al dottor Giuseppe Mustile, responsabile dei Sert provinciali, quali sono le sostanze più comunemente abusate in provincia di Ragusa, non ha avuto dubbi. E non solo: il consumo avviene principalmente fra i giovanissimi, intorno ai 15 anni. E mentre prima la cocaina era considerata off limits per via del suo prezzo, il crack è diventata la nuova droga economicamente accessibile a tutti: eppure, il pericolo di assuefazione è addirittura maggiore di quello della comune cocaina, e per diversi motivi.

Abbiamo preso spunto dall’anticipo dei dati sul consumo di droghe in provincia di Ragusa arrivato dall’Asp di Ragusa. Un campanello d’allarme che non bisogna sottovalutare. I dati relativi al 2020 non sono ancora disponibili ma siamo in possesso di quelli relativi al 2019 e di certo la situazione non è delle migliori nella nostra provincia.
Il crack è una novità assoluta dalle nostre parti. Conosciutissimo in America, è una forma più pura della cocaina, che viene fumato in una pipa.

Si chiama crack per via del suono che produce quando lo si fuma. Si presenta sotto forma di cristalli di vario colore. E’ pericoloso per diversi motivi ma ve ne segnaliamo due: il fatto di essere fumato e non sniffato o iniettato, viene percepito come meno pericoloso, cosa del tutto non vera. La sostanza, infatti, provoca sin dalle prime volte una grandissima assuefazione. Inoltre, gli effetti sul corpo sono maggiori nel breve periodo, in quanto provoca un danno polmonare notevole. In America il fenomeno è fuori controllo, tanto che i fumatori di crack (che spesso diventano dei senzatetto a causa del consumo smodato di questa sostanza e la continua ricerca di denaro), si riuniscono nelle “crack house”, cioè le case del crack: posti squallidi e abbandonati dove tanti giovani e meno giovani si rifugiano per fumare, unica attività ormai della loro vita.

E mentre in America il fenomeno è diffusissimo, l’arrivo del crack in provincia di Ragusa spaventa e non poco gli esperti del settore. L’anticipo dei dati del 2020 ci parla di un aumento considerevole dell’abuso di sostanze e di una diminuzione dell’età del consumo.
Nel 2019 i tre Sert della provincia di Ragusa (Modica, Vittoria e Ragusa) elaborarono alcune statistiche interessanti. Erano 2484 le persone seguite dai Sert per “dipendenze patologiche” ma i consumatori di sostanze stupefacenti erano 109. Di queste 2484 fanno parte persone che hanno problemi con il gioco d’azzardo, con l’alcool, consumatori occasionali che si rivolgono ai Sert per smettere subito, assuntori segnalati in Prefettura che hanno chiesto un colloquio, carcerati che vengono seguiti con terapie specifiche. Quindi, se parliamo solo ed esclusivamente di assuntori di sostanze stupefacenti regolarmente seguiti dai Sert il numero del 2019 era 109. A questo numero, ovviamente, si aggiunge tutto il mondo sommerso di cui non vi è traccia nelle strutture sanitarie.

Per quanto riguarda le sostanze più consumate, nel 2019 erano 42 le persone in cura per abuso di cannabinoidi, seguiti dagli assuntori di cocaina, 39. Nel 2020, sappiamo che la “classifica” si è ribaltata e l’uso della cocaina è balzato al primo posto in provincia, anche se ancora non disponiamo di una cifra ufficiale. Seguivano gli assuntori di eroina, 22. Un dato, anche questo, particolarmente preoccupante. Una curiosità: mentre per la cocaina era la città di Vittoria ad avere il triste primato (26 assuntori seguiti dal Sert), per Ragusa maggiore interesse era rivolto ai cannabinoidi (14). Città in cui si assumeva nel 2019 maggiormente eroina era Modica (19). Dato interessante anche quello delle Benzodiazepine, classe di psicofarmaci che, spesso, vengono usati come droga. Anche in questo caso, erano presenti al Sert due persone in cura. Nel 2019 il consumo di crack non sembrava particolarmente diffuso, vi era un solo assuntore in cura. Evidentemente, nel giro di un anno, il mondo è cambiato.

Come abbiamo avuto modo di ricordare, i dati del Sert certificano gli assuntori che sono in cura, ma non tengono conto ad esempio dell’uso “ricreativo” di alcune droghe, come pasticche di ecstasy o MDMA, di solito relegate al sabato sera e a determinati contesti. Inoltre, non tengono conto di chi non si è mai recato in una struttura per effettuare una cura disintossicante e non viene segnalato dalla Prefettura come assuntore.
Che il consumo di droga fosse diffusissimo nella nostra provincia, era un fatto noto: ce ne accorgiamo dalle cronache, dai continui arresti di piccoli spacciatori che avvengono quasi quotidianamente in provincia. Ma è solo la punta dell’iceberg. Chi si occupa della filiera? Come arriva la droga in provincia? Domande a cui non è facile dare una risposta.

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