Musumeci: “In Sicilia i turisti saranno tracciati”

“Dio sa quanto mi senta legato ai lombardi. Mio fratello da mezzo secolo vive a due passi da Monza. Ma anche Sala sa che un protocollo di sicurezza è interesse del viaggiatore”.

A dirlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, che precisa di non voler mettere tutti in quarantena: “Ovviamente no – spiega – Ma ‘Sicilia sicura’ è il nostro motto. E per questo occorrerà verificare la provenienza, l’esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista”.

Si ritorna a parlare di sicurezza e di controlli. La Sicilia (ma in verità anche altre Regioni), teme l’arrivo di turisti, soprattutto dalla Lombardia. C’è chi invoca un’altra settimana di fermo, chi chiede il passaparto sanitario.

Sull’ipotesi di creare una lista dei movimenti e dei luoghi frequentati chiarisce: “Ricordo soltanto che siamo al centro di una pandemia. E che tutto il resto appare davvero piccola cosa”.

Sul fatto che il ministro Boccia ha detto che è materia dello Stato e ha invocato l’articolo 120 della Costituzione, Musumeci risponde: “Non sto parlando di libera circolazione, ma di chi liberamente viene in Sicilia e accetta la collaborazione con le autorità sanitarie locali”.

Ma la questione non sembra di facile soluzione e le polemiche sono già all’orizzonte.

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