MOZIONI DE “LA TORRE” A COMISO

Sono state presentate dal Consigliere  prof. Pasquale Puglisi, al Presidente del Consiglio Comunale le seguenti mozioni

     DIRITTI E GARANZIE DEI CITTADINI

Mozione

Sembra che in certi uffici comunali prevalgano prassi non rispondenti alla legge e scelte univoche  alla quale il cittadino deve sottostare: è prezioso il tempo del funzionario, non vale nulla quello del cittadino che può attendere; è arduo individuare il responsabile del problema da risolvere; “non è competenza mia”, una risposta molto frequente data con sufficienza; l’originale del contratto viene conservato dagli uffici, per il cittadino basta la sola fotocopia o nulla; il cittadino deve pagare, difficilmente si può riparare agli errori commessi dagli uffici; etc.,etc.,etc.

 

Risulta allo scrivente che, in alcuni casi vengono ignorati i diritti dei cittadini e le garanzie di legge.

A titolo meramente esemplificativo si segnalano:

  • colloqui, svolti a cura degli Uffici comunali circa un anno fa, per la formazione di una graduatoria di volontari, a porte chiuse, in spregio ad ogni norma di trasparenza e alle specifiche leggi che garantiscono lo svolgimento di esami e colloqui a porte aperte;
  • elusione dell’obbligo di rilascio di ricevuta per la produzione di istanze e documenti come prescritto dall’art. 32 della Legge Reg. n. 10/1991;
  • scarsa (per non dire inesistente) identificabilità  dei dipendenti a diretto contatto con il pubblico come prescritto dall’art. 33 della Legge Reg. n. 10/1991,
  • recente firma dei contratti per l’assunzione dei precari senza dare agli interessati la possibilità di leggerli e averne copia.

 

È appena il caso di sottolineare che questa tendenza, più accentuata negli ultimi tempi, prima di tutto, danneggia i cittadini; in secondo luogo, lede l’immagine dell’Amministrazione Comunale; infine, è assolutamente contraria ai principi che ispirano il programma di questa Giunta e della maggioranza che lo sostiene.

Per questi motivi va decisamente invertita.

 

Con la presente mozione il Consiglio Comunale invita il Sindaco a farsi promotore di ogni opportuno intervento che impegni i dirigenti responsabili di ciascun settore:

  • alla rigorosa osservanza delle leggi (particolarmente quelle sulla trasparenza) e a sanzionare il mancato rispetto delle stesse e comportamenti altezzosi;
  • a correggere, ove necessario, l’approccio con gli utenti, tenendo ben presente che gli uffici sono al servizio dei cittadini.

 

 DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI AMMINISTRATIVI

 Mozione

 

Premesso:

  • Lo scrivente, in qualità di consigliere comunale, si vede negato l’accesso agli atti deliberativi di Giunta non ancora pubblicati all’albo pretorio. La conseguenza di tale diniego è che i Consiglieri vengono ufficialmente a conoscenza delle decisioni adottate dalla Giunta molto tempo dopo che, per dirne una, gli organi d’informazione ne hanno dato notizia; non meno di venti giorni o un mese dall’adozione. Ciò risulta di nocumento all’attività connessa con il mandato di Consigliere Comunale, ne rallenta e, talvolta, ne smorza le iniziative.
  • Non ha sortito l’effetto sperato l’incontro fra il Presidente del Consiglio Comunale, il Vice Presidente e lo scrivente, da una parte, il Segretario f.f. dall’altra, nel corso del quale è stato avanzato, per ovviare in parte all’inconveniente, la richiesta minima di mettere a disposizione dei Consiglieri, immediatamente dopo la riunione di Giunta, l’elenco degli affari trattati dall’Esecutivo, annotandone, a cura della segreteria, l’adozione o la non adozione.

     In relazione al problema dell’accesso agli atti amministrativi da parte dei consiglieri comunali, disciplinato dall’art. 199 dell’ O.R.EE.LL. e successive modificazioni e integrazioni, in vero va ricordato che la circolare dell’Assessorato Regionale agli EE. LL. del 17-02-2003,  protocollo n. 1116, precisa fra l’altro: “sussiste in capo alla P.A. un dovere di leale cooperazione nei confronti del Consigliere , che deve concretizzarsi nel porre in essere le condizioni affinché il diritto sia concretamente esercitato, evitando ostacoli ed atteggiamenti ostruzionistici ( Cass. Pen. sez. VI, 7 marzo 1997, n. 4952- Cass. Civ. – sez. III, 3 agosto 1995, n. 8480); precisa altresì che il diritto di accesso da parte dei consiglieri comunali non è assoluto e illimitato, ma va rapportato all’esercizio delle funzioni degli stessi consiglieri. La stessa direttiva elenca una serie di casi in cui va escluso l’accesso; il 6° dei quali nega l’accesso alle “ proposte di deliberazione ove l’atto deliberativo conclusivo non sia stato ancora assunto (Consiglio di Stato, parere, n. 1316/97). Di contro, si desume immediatamente che le proposte di deliberazione avanzata dagli uffici sono atti compiuti, disponibili all’accesso, dal momento in cui viene assunta la deliberazione dell’organo competente.

      Va precisato inoltre che la legge prevede per i consiglieri la possibilità di prendere visione dei provvedimenti adottati dall’Ente, senza mai pretenderne l’efficacia e, tanto meno, la pubblicazione all’albo pretorio. Pubblicazione che non incide (e non può incidere) sulla volontà dell’organo deliberante e sul relativo atto deliberativo, ne costituisce, semmai, una fase integrativa dell’efficacia del provvedimento, essendo finalizzata ad assicurare trasparenza e favorire lo svolgimento imparziale dell’attività amministrativa (Consiglio di Stato, sez. V, 8 febbraio 1994, n. 78).

     Appare pertanto ovvio che i consiglieri possano prendere visione delle deliberazioni adottate ma non ancora pubblicate all’albo pretorio, tanto più che è la Segreteria comunale stessa che, in taluni casi, li mette a disposizione dei consiglieri e ne invia copie a domicilio, con la risibile annotazione: “si certifica che questa deliberazione sarà pubblicata all’Albo Pretorio dal … al …”.

     Quanto in premessa e, soprattutto, la necessità di trasparenza (che non si limiti alle parole, ma si concretizzi nei fatti) inducono lo scrivente a proporre al Consiglio Comunale di impegnare il Sindaco e la Giunta ad adottare i necessari provvedimenti organizzativi in modo che:

1.     Si possa accedere alle proposte di deliberazione formulate dagli uffici il giorno successivo all’adozione dell’atto;

2.     Si possa accedere alle deliberazioni del Consiglio e della Giunta appena l’atto sia stato completato nelle forme di rito e comunque non oltre sette giorni dalla data di deliberazione, a prescindere dalla pubblicazione all’albo pretorio;

3.     la copia dell’elenco delle delibere adottate dalla Giunta venga trasmessa ai consiglieri e depositata presso la Segreteria, a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, il giorno successivo all’adozione. Nello stesso elenco il Segretario, qualora lo ritenga opportuno, annoterà la data in cui ciascun atto verrà pubblicato.

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