È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Movimento Territorio: coronavirus “riutilizzare ospedale Civile di Ragusa”
08 Mar 2020 15:47
Riceviamo e pubblichiamo una della segreteria provinciale del movimento Territorio a firma di Mario Cutello riguardante la proposta di utilizzare l’ospedale Civile di Ragusa, attualmente dismesso, per implementare l’assistenza per l’emergenza coronavirus. Ecco a seguire il documento integrale:
“Era ampiamente comprensibile che la situazione si avviava ad una emergenza seria, non a caso abbiamo lasciato spazio agli esperti, nella speranza che non ci fossero fughe di notizie, passi in avanti, posizioni non autorevoli e non autorizzate, passerelle in genere.
In questi casi è indispensabile lasciare la parola solo alle persone strettamente addette al settore.
Ma non ci si può esimere dal sollecitare misure adeguate per limitare l’allarme, per arginare la paura, per lottare contro la disperazione per quanti hanno figli che lavorano al nord e che si trovano, assieme alla famiglie, nel dilemma se restare in zone più evolute dal punto di vista sanitario o tornare a casa, rischiando di veicolare, comodamente, il virus.
Nulla da eccepire sulle misure adottate a livello centrale, per quanto sporcate dalla classica fuga di notizie all’italiana che ha provocato atteggiamenti scomposti e assalto alle stazioni
Se stretta ci deve essere, sono gli esperti a doverla imporre e a farla rispettare, piuttosto dobbiamo lottare il classico atteggiamento meridionalista del ‘mi ni futtu’ e della ricerca spasmodica di soluzioni per aggirare le norme.
Ferme restando le misure per l’emergenza da non discutere, occorre pensare al futuro prossimo: abbiamo appreso che in Sicilia ci saranno due centri specializzati e attrezzati per fronteggiare il fenomeno, individuati a Catania e a Palermo, oltre al posizionamento di apposite tende in prossimità degli ospedali di Ragusa, Modica e Vittoria.
Ma la realtà ci dice che sarebbe opportuno disporre di altre strutture periferiche in grado di alleggerire le principali, perché non pensare, per esempio per il capoluogo, al dismesso ospedale Civile, come struttura da riutilizzare in caso di necessità?
Una struttura che potrebbe anche essere utilizzata per ospitare un pool di esperti, dal medico infettivologo all’infermiere, ai psicologi, all’assistente sociale, al responsabile della protezione civile, per venire incontro alle tante esigenze e alla domanda di notizie certe sull’evoluzione del virus in loco.
Dovrebbero essere i sindaci, di concerto con i vertici dell’ASP e degli uffici governativi a farsi carico di questa iniziativa che servirebbe a far sentire la vicinanza delle istituzioni in un momento così difficile per molti, ancorché non direttamente interessati dalla malattia.
Una struttura che, con adeguato personale degli enti pubblici, dovrebbe essere anche punto di ascolto delle numerose istanze che pervengono già, e in maggior numero perverranno, dalle diverse categorie economiche coinvolte nell’emergenza.
Indubbio che, al momento, si dovrà porre l’attenzione sull’emergenza sanitaria, ma bussano già alla porta le legittime istanze delle varie attività commerciali che sono già in crisi e per le quali non si potranno ignorare i bisogni se non rischiando di trascinare in un vortice di disperazione tutta l’economia locale già fortemente depressa e poco sostenuta.
Servirà trovare incentivi concreti per una ripresa auspicata dell’economia spicciola del territorio che dovrà passare anche da una attenta revisione delle scadenze tributarie per le quali si prevedono già forti difficoltà.
Tutti assieme, con estrema responsabilità, si potranno superare le emergenze, sanitaria, psicologica ed economica.
Serve un’azione comune sul territorio, dai comuni più grandi a quelli con minore popolazione occorre che le istituzioni non siano presenti solo con le prescrizioni ma serve vicinanza materiale e psicologica”.
Mario Cutello – Segretario provinciale di Territorio
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