MOVIMENTO DI GIOVANI TALENTI A S. CROCE: ARTISTI, POLITICI,…

Vedo in questi giorni, il mio paese, Santa Croce Camerina, pullulare di giovani. Li ascolto negli incontri che organizzano, hanno tanto, molto da dire.

Dalla loro voce negli incontri, dalle  mani nelle esposizioni, da tutte le loro opere, esce il  malcontento, il malessere, le riflessioni, i proponimenti.

Aprono mostre, li chiudono , per riaprirne altre. Guardo, stimo e ammiro la loro volontà,  “questo” mi dicono “deve segnare l’inizio di una nuova stagione dove i giovani e anche i non giovani, (perché no) potranno mettere in mostra le loro idee”.

Spesso abbiamo sentito dire che i giovani di oggi hanno solo voglia di divertirsi, che non sono capaci di concentrarsi sullo studio , di attendere alle vere responsabilità della vita, come quella di  cercare un lavoro, di mettere su famiglia, di avere dei figli.

Noi adulti abbiamo sempre borbottato…divertimento….ecco cosa cercano, ecco cosa vogliono…divertimento!

La parola “divertimento” letteralmente:”andare in altra direzione”.

Le loro voci dicono:”L’adulto non ci cerca,  non ci considera, l’adulto è triste, la società non ha bisogno di noi, l’adulto non ha fiducia in noi, non crede in noi”, e allora.

Ebbene, non so in altri luoghi, ma a Santa Croce Camerina non è così, sto vedendo giovani attivi, giovani non segnati dalla tristezza, giovani interessati alla politica. Ognuno sembra sia stato chiamato a “uno stato di vita” ad un “risveglio”.

Ma  forse sono stati sempre svegli e noi non ce ne siamo accorti? E allora noi cosa guardavamo, chi guardavamo?.  Noi adulti siamo chiamati ad un impegno, creare il futuro delle nuove generazioni, perché  abbiamo l’esperienza, la saggezza degli anni. Gli adulti  hanno grosse responsabilità.

E allora, a voi giovani che ritornate periodicamente nel vostro territorio d’origine dopo essere stati lontani per un tempo più o meno breve, a voi la mia domanda: che cosa avete visto fuori, credete che il paese dei vostri avi, tramite i rappresentanti politici, da voi delegati a rappresentarvi, possano dare delle risposte del perché a Santa Croce io devo comprare la conserva di pomodoro con scritto sull’etichetta provenienza Milano quando questo in questo territorio si produce la materia prima, perché non ho l’autostrada, perché le strade sono sporche, perché i ponti non vengono fatti, perché la meritocrazia è calpestata, perché …perché?!

In un recente sondaggio  è emerso che i giovani non credono né nei partiti né nella politica.

Ho provato a chiedermi,  cosa significa partito politico, cosa vuol dire.

Ho avuto bisogno del vocabolario, l’ho aperto.

Partito nel linguaggio politico : associazione volontaria di un numero più o meno grande di cittadini, con una propria struttura organizzativa, costituita sulla base di una comune ideologia politica- sociale, e avente come obiettivo la realizzazione di un determinato programma,attraverso la partecipazione alla direzione del potere o attraverso la pressione e l’influenza nel governo e nello stato. Dunque organizzazione politica con una sua ideologia e un suo programma.

Politica: La scienza e l’arte di governare cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione,l’organizzazione, l’amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica. In sintesi la scienza e l’arte di governare gli Stati.

Allora  il politico è la persona che prende parte attiva al governo e all’amministrazione della cosa pubblica, il politico è essere un virtuoso sempre attento a ciò che avviene nella società e a ciò che essa chiede, se così è, signori miei, ragazzi perché non credere ai partiti e alla politica?

Quindi chi partecipa alla  gestione della “cosa pubblica” in maniera corretta,  si interessa attivamente ai problemi politici del momento e alla loro proiezione nel futuro, altrimenti sarà un politicante ovvero colui che svolge attività politica con scarsa competenza, per lo più con mire di ambizioni personali, per trarre vantaggi, questi soggetti vanno allontanati ed esclusi dalla politica. Anche nell’ambito della politica la scelta dei delegati và fatta seguendo logiche concettuali e non di auto referenziazione.

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