Mostra di antichità egizie a Siracusa. Si poteva fare a Ragusa?

Gentilissimo signor direttore,

stamane, come accade ormai da mesi su varie testate locali, per l’ennesima ho letto del successo che sta riscuotendo una mostra di antichità egizie che é in corso in Ortigia a Siracusa.

Poiché in merito mi é accaduto di ascoltare accadimenti che ritengo d’interesse comune,  scrivo queste due righe da cittadino qualunque e con l’ardente desiderio….di essere sonoramente smentito!

Trattasi di un’iniziativa organizzata dall’Istituto Europeo del Restauro di Ischia in collaborazione con i Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles e la città di Siracusa, che io stesso con la mia famiglia ed un gruppetto di amici un paio di mesi ebbi a visitare, e di cui posso confermare l’assoluta validità.

Al di là del pregio dei reperti esposti e dell’ottima spiegazione degli addetti, difatti nel salone finale é stata allestita una grande camera a vetri, con ambiente controllato, ove gli operatori dell’Istituto Europeo restaurano i sarcofagi ed i vari reperti direttamente sotto l’occhio dei visitatori.

Assicuro che tale modalità di fruizione trasforma la visita in una vera e propria immersione nel mondo dell’archeologia, una sorta d’esperienza di vita estremamente stimolante in particolare per i più giovani.

Giunti al termine della visita una gentile dottoressa dell’Istituto, che ci spiegava le tecniche del restauro, avendo intuito la nostra provenienza da Ragusa, se ne rallegrò sinceramente, narrandoci di aver lavorato proficuamente nella nostra cittadina per vari anni.

Essendo una delle organizzatrici della mostra ci narrò pure  che, proprio perchè  a Ragusa si era trovata benissimo, in uno ai responsabili dell’Istituto   aveva inizialmente pensato di organizzare l’evento nella nostra cittadina e lo aveva proposto agli amministratori comunali.

L’Ente locale, così come poi avvenuto a Siracusa,  avrebbe dovuto solo sottoscrivere una convenzione con l’Istituto ed il Museo di Bruxelles per impegnarsi a mettere a disposizione un locale (e non mi pare che a Ragusa ne manchino) e non avrebbe avuto alcun costo a suo carico in quanto a tutto il resto (dall’allestimento alla pubblicità) avrebbe pensato l’Istituto con i suoi mezzi e sponsor.

Riferiva la studiosa che per vari mesi ella stessa ed i responsabili dell’Istituto del Restauro avevano tentato di “convincere” il Sindaco di Ragusa ed i suoi collaboratori ad aderire alla proposta scontrandosi contro un vero e proprio muro di gomma: ogni sforzo infatti pare sia risultato vano senza che di contro venisse data neanche una logica spiegazione del rifiuto.

Messo alle strette in un incontro, forse finale, pare che il Sindaco abbia detto che “non si fidava” di firmare una convenzione con  i Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles!!!!! (Trattasi di istituzione paragonabile al Louvre di Parigi, cui solo é seconda in Europa per importanza, e che il Sindaco avrebbe dovuto semmai ben ringraziare per aver ipotizzato di rivolgersi e fidarsi di così piccolo (in tutti i sensi) ente locale per la realizzazione di siffatto evento).

Ora poiché alla mia modesta persona, sicuramente non adusa alla politica ed alla gestione della cosa pubblica, parrebbe palese l’evidente vantaggio, in termini sia culturali oltre che economici, che la nostra piccola cittadina avrebbe ricevuto dall’evento, che a Siracusa sta facendo registrare un numero eccezionalmente elevato di presenze, e considerato che non posso credere che nella nostra cittadina, ed anche all’interno della stessa Amministrazione Comunale, non esistano risorse che non sappiano adeguatamente valutare il contenuto di una convenzione, con la presente, io stesso meravigliato ed incredulo a cotanta grettezza, sono pubblicamente a chiedere delucidazioni in merito.

Spiacerebbe assai difatti annotare che  presso l’amministrazione comunale non esistano risorse che sappiano valutare siffatte situazioni e che evidentemente non hanno compreso che quando prendono determinate decisioni non rappresentano se stesse ma un’intera collettività cui mi pregio di appartenere.

Con la sincera speranza di essere clamorosamente smentito, porgo distinti Saluti.

                                                                      

                                                                                               Carlo S. Occhipinti

 

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