MOSTRA “ALI DEL GOLFO DI POZZALLO”

  Inaugurata giorno 29 maggio la Mostra “Ali del Golfo di Pozzallo” con 250 foto inedite, scattate in quattro anni per documentare 121 specie di uccelli e gettare luce su uno degli aspetti meno conosciuti dei territori che gravitano intorno a Pozzallo. Uno spettacolare mosaico alato di forme, suoni e colori. La prima mostra che documenta moltissime delle specie di uccelli osservabili tra il Golfo di Pozzallo e l’immediato entroterra, in tutti gli ambienti, anche quelli più insospettabili. Infatti, per proteggere il proprio territorio bisogna conoscerlo, in tutti i suoi aspetti. I visitatori sono stati accolti e guidati dagli studenti partecipanti al progetto, che hanno illustrato le principali caratteristiche delle specie documentate. Per le scuole la mostra rimarrà aperta in orario antimeridiano fino al 9 giugno. Le caratteristiche illustrate dagli studenti hanno riguardato le differenze tra i sessi, l’età, l’alimentazione, il comportamento, i versi e i canti, i rapporti con l’uomo. Sono state documentate le specie stanziali, le migratrici, le migratrici nidificanti, le svernanti, da quelle più comuni, che siamo abituati a vedere ogni giorno (per esempio gazze, cornacchie, le diverse specie di passeri) a quelle più rare nel nostro territorio (ad esempio casarche, sule, falchi pescatori). I visitatori hanno anche potuto ascoltare i versi e i canti delle specie illustrate. La mostra è stata introdotta dalla Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “A. Amore”, Prof.ssa Veronica Veneziano e dal Prof. Filippo La Fauci, curatore della stessa e autore delle fotografie. Successivamente la dott.ssa Egle Gambino, responsabile della LIPU di Ragusa, ha introdotto il tema e descritto ambienti e avifauna del territorio, ponendo l’accento sul ruolo della LIPU e sull’importanza della conoscenza e della preservazione degli ambienti naturali e della fauna  ivi presente. Un vivo ringraziamento al Prof. La Fauci per l’impegno e la passione che ha messo nel curare nei minimi dettagli la suddetta mostra con la certezza di aver dato, ancora una volta,il suo apprezzabile contributo alla conoscenza del nostro territorio. 

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