Morto l’ex presidente Repubblica, Giorgio Napolitano. Si interessò dell’aeroporto di Comiso per la sua apertura

Addio all’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, figura di spicco della politica italiana, scomparso alle 19:45 di oggi. Napolitano è stato un protagonista indiscusso della storia della Repubblica Italiana, avendo ricoperto l’incarico di Presidente della Repubblica per ben due mandati, il primo nel 2006 e il secondo nel 2013. Si interessò anche in prima persona per la riapertura dell’aeroporto di Comiso.

Napolitano era noto per la sua dedizione alle riforme, un napoletano di gran classe, sempre impeccabile ed esigente, come egli stesso amava definirsi. Durante la sua lunga carriera politica, ha dimostrato di essere un lavoratore instancabile, un profondo conoscitore della vita parlamentare e delle dinamiche politiche che hanno caratterizzato l’Italia repubblicana.

Il suo primo settennato iniziò nel 2006, un anno di grandi successi per l’Italia, culminati nella vittoria ai mondiali di calcio di Berlino. Il secondo mandato si concluse nel 2015, con qualche rimpianto per non essere riuscito a vedere completamente realizzate le sue ambiziose riforme istituzionali.

Tuttavia, il secondo mandato di “re Giorgio” fu caratterizzato da un periodo particolarmente buio nella storia del nostro Paese, con una dura crisi economica che lo costrinse a navigare tra le secche di una situazione finanziaria difficile. Nonostante le sfide, mantenne sempre una convinzione incrollabile: l’Italia aveva bisogno di stabilità politica. In nome di questo principio, si impegnò costantemente per evitare scioglimenti anticipati delle legislature.

Uno dei momenti più difficili durante il suo mandato fu il suo coinvolgimento indiretto nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, con la sua eccezionale deposizione alla Corte di Palermo. La presidenza di Napolitano non fu mai leggera né semplice, ma lui mantenne sempre l’impegno che aveva assunto il 15 maggio del 2006, quando promise di essere il presidente di tutti gli italiani, indipendentemente dalla maggioranza che lo aveva eletto.

Napolitano fu il primo dirigente comunista a diventare presidente della Repubblica, un fatto che all’inizio destò sospetti nel centrodestra berlusconiano. Tuttavia, Silvio Berlusconi, dopo un iniziale scetticismo, lo elogiò pubblicamente e addirittura gli chiese di rimanere al Quirinale per affrontare la turbolenta situazione politica dell’epoca.

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