Morti sul lavoro: la strage cresce e i controlli continuano a mancare

Secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, nei primi sei mesi del 2025 la Sicilia ha registrato 502 vittime sul lavoro, di cui 140 durante gli spostamenti casa lavoro; la provincia di Ragusa contribuisce a questo drammatico bilancio con almeno 3 decessi confermati nel territorio ibleo.
Nel 2024, Ragusa ha fatto registrare 3 incidenti mortali, con un indice di incidenza pari a 25,6 morti ogni milione di occupati. Questo valore colloca la provincia al 61° posto tra le province italiane, in una fascia di rischio medio basso secondo l’analisi Vega.
Parallelamente, gli infortuni denunciati nella provincia sono in forte crescita. Nei primi tre mesi del 2025 sono state registrate quasi 500 denunce solo a Ragusa, un ritmo che, se mantenuto, potrebbe portare a circa 2.000 casi entro fine anno.
A livello regionale, gli infortuni mortali in Sicilia sono aumentati: nei primi dieci mesi del 2024 sono state denunciate 71 morti sul lavoro, con un incremento del 24,5% rispetto all’anno precedente.

Com’è noto il settore più a rischio è quello dell’edilizia. I sindacati per questo chiedono formazione obbligatoria prima di entrare in cantiere e l’attivazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) nei cantieri.

Allo stesso tempo i sindacati iblei segnalano una carenza cronica di ispettori del lavoro in Sicilia come fattore che aggraverebbe il rischio: secondo Cgil e Uil, in Sicilia dovrebbero esserci circa 500 ispettori, ma sono solo 63, rendendo più debole il sistema di controllo e prevenzione. Questa mancanza di risorse ispettive è vista come una delle cause della persistente alta pericolosità nei luoghi di lavoro nella provincia.

Alla luce di tragedie come quella di ieri a Pozzallo è fondamentale ricordare che il tema della sicurezza sul lavoro non è solo simbolico ma urgente: i sindacati lo collegano a salari bassi, lavoro precario e una debole cultura della prevenzione.

Richiedono un rafforzamento dei controlli, il coinvolgimento attivo dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e un tavolo permanente con istituzioni competenti per affrontare la tragedia degli infortuni sul lavoro. La mancanza di ispettori è indicata come un problema strutturale che mina l’efficacia delle politiche di prevenzione. Le loro proposte includono formazione obbligatoria, attivazione di RLS, contrattazione locale per responsabilizzare le imprese.

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