MORTI IMPROVVISE: LA PAROLA AL MEDICO SPECIALISTA

Sulla tragica vicenda della morte dell’ingegnere Maurizio Minardi, abbiamo voluto chiedere al dr. Gaetano Iachelli, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina dello sport –  ASP – RAGUSA, famoso medico dello sport, un parere circa la morte improvvisa negli atleti; ecco la risposta:

La principale causa di tali decessi durante l’attività sportiva è da addebitare a fattori cardiovascolari e in particolare ad eventi aritmici maligni.

Lo sport svolge azione come fattore scatenante  e non causale, in situazioni di presistente patologia cardiaca (anche misconosciuta) che determinano un’instabilità elettrica.

La Medicina dello sport ha come compito principale quello di tutelare la salute degli sportivi e quindi di PREVENIRE tali tragici eventi.

Lo strumento legislativo, i protocolli e le linee guida, nonchè gli studi scientifici sullo screening medico sportivo, hanno indicato  nell’esempio della Medicina dello sport Italiana un modello da imitare in tutto il mondo nella lotta alla morte cardiaca improvvisa sui campi di gara.

E’ importante per tutti conoscere quali siano i reali strumenti di prevenzione per evitare rischi durante la pratica sportiva e ottenere solo benefici.

In primo luogo indubbiamente la visita medico sportiva per tutti coloro che praticano sport, a tutte le età e a qualsiasi livello; ovviamente tale visita andrà diversificata secondo la normativa vigente in relazione al livello competitivo, ai fattori di rischio e al tipo di sport, ma sempre dovrà includere almeno annualmente un elettrocardiogramma, poiché strumento fondamentale e riconoscciuto per l’individuazioni di iniziali alterazioni che possono essere predittive di futuri eventi cardiaci maligni, con una sensibilità che arriva anche al 90%.

In secondo luogo si rende necessaria presso tutta la popolazione del territorio ibleo una sempre maggiore diffusione della formazione nelle manovre del primo soccorso, comportamenti questi che se messi in atto con competenza, possono salvare diverse vite in attesa che arrivino i soccorsi specializzati.

L’azienda sanitaria provinciale grazie al servizio di Medicina dello sport (Dipartimento di prevenzione) e al gruppo IRC che appunto si occupa di formazione territoriale di primo soccorso con defibrillatore offre già delle risposte in termini di prevenzione in questo campo.

E’ opportuno allora diffondere tra la popolazione una cultura e una coscienza più sensibile nei confronti dei rischi e altresì nei confronti della necessità di acquisire competenze e conoscenze nel campo del primo soccorso.

Infine mi preme sottolineare la necessità di avere nei campi e nelle palestre un defibrillatore, vero salvavita in queste circostanze.

In questo modo, grazie ad un’attenta visita preventiva medico sportiva e alle competenti manovre di primo soccorso e eventuale utilizzo di defibrillatore, sarà in futuro possibile ridurre quasi a zero tali tragici eventi.

 

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