MONITO DEL PRIMO MINISTRO TURCO ALLE BANCHE CHE LUCRANO SUI CITTADINI

Il primo ministro turco Erdogan ha invitato i cittadini turchi a non usare le carte di credito, accusando pubblicamente le banche di guadagnare sui “poveri”. “Non usate le carte di credito” ha detto Erdogan ad Ankara lo scorso 16 luglio. Durante il suo discorso, ha particolarmente preso di mira una banca, accusandola di guadagnare 600 milioni di lire turche all’anno in commissioni e spese: “Allo stesso tempo, il totale [senza interessi] del fatturato delle banche statali quali Ziraat, Halk e Vakif sono 600 milioni di lire. Capite le dimensioni della posta in gioco?”. Gli alti tassi e commissioni applicate dalle banche sono da tempo nel mirino dei consumatori e delle unioni dei consumatori, e con la nuova legge il governo obbliga le banche a offrire in opzione una carta di credito senza spese, portando a 5 milioni di TL la multa applicata alle banche che cercano di lucrare sulle commissioni. Uğur Gürses, un economista del quotidiano Radikal, ha affermato che, a suo avviso, l’obiettivo del rimprovero del Primo Ministro non siano tanto i cittadini che utilizzano le carte per la spesa quotidiana, quanto piuttosto quelli che le utilizzino come strumento di finanziamento: “Se si potessero implementare delle misure che aumentino la concorrenza fra le banche, le commissioni delle carte di credito calerebbero. In secondo luogo, il governo dovrebbe garantire un uso più consapevole delle carte di credito da parte dei cittadini.” I livelli di utilizzo della carta di credito nel Paese hanno subito una rapida impennata. Se nel 2008 erano 43 milioni i cittadini turchi che utilizzavano le carte di credito, tale numero è salito a 56 milioni ad aprile 2013. Anche nei primi tre mesi del 2013, il tasso di incremento è stato del 9,2% rispetto alla fine del 2012. Secondo i dati BDDK (l’Agenzia per la Regolamentazione e la Supervisione bancaria), nel 2012 i proventi del settore bancario turco derivanti dagli oneri di servizio, pari a 14,8 miliardi di lire, sono stati sufficienti a coprire le spese per il personale delle banche stesse, 14,2 miliardi di lire.

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