MOLTO PARTECIPATA L’ASSEMBLEA DEGLI ACCONCIATORI ED ESTETISTE ADERENTI ALLA CNA

“C’è malessere nella categoria anche in provincia di Ragusa, così come nel resto d’Italia. Ma a differenza delle altre volte che sono stato in Sicilia, ho capito che sta emergendo un coraggio diverso. Si sta cominciando a dire le cose che vanno dette.  E subito dopo si cerca anche una soluzione”. Lo ha detto ieri mattina Savino Moscia, il presidente nazionale dell’Unione Cna Benessere e Sanità che, a Ragusa, ha partecipato all’assemblea provinciale di acconciatori ed estetiste convocata dalla presidente provinciale di categoria, Maria Carmela Modica Belviglio, e dalla responsabile provinciale Antonella Caldarera. “Questo – ha continuano Moscia – ci fornisce un certo stimolo per sperare in un futuro migliore. Ma non possiamo fare a meno di considerare che le liberalizzazioni fatte male, producono risultati nefasti. E’ il caso del provvedimento Bersani che ha visto il numero degli acconciatori, in pochi anni, diminuire da 84mila a 67mila. E se c’è stata una moria del genere di imprese, ci sarà un significato. C’è malessere, lo ribadisco, in seno al settore. Ma qualcosa sta cominciando a cambiare”.

All’assemblea di ieri anche il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari. Ha partecipato, inoltre, Brigida Stomaci, vicepresidente nazionale di Benessere e Sanità, con delega all’Estetica. “La questione dell’abusivismo – ha detto – è stata sollevata anche qui a Ragusa con particolare forza. Si tratta di un fenomeno che danneggia parecchio le imprese che lottano ogni giorno per sopravvivere. Per cercare di fronteggiare questo grave problema, stiamo promuovendo alcune iniziative, tra cui l’affitto della poltrona e cabina, cioè la possibilità per una impresa di dare in comodato d’uso o in locazione una parte della propria sala. In questo modo si fornisce l’opportunità ad un collega di emergere risparmiando sui costi. Poi, abbiamo aggiornato gli iscritti su tutto ciò che stiamo portando avanti a livello nazionale, sui contenuti del decreto emanato a luglio, sul futuro della professione. A proposito del decreto, si è costituita una commissione per aggiornarlo con l’utilizzo delle nuove tecnologie. Dobbiamo, comunque, operare per cercare di distinguerci, conquistando la nostra giusta autorevolezza, facendo conoscere, nel momento in cui esiste, la qualità di una realtà di eccellenza”.

Salvatore Belfiore, responsabile regionale dell’Unione, ha quindi puntato il dito sul ruolo perverso avuto dalla Regione in materia di acconciatori e di estetiste nel momento stesso in cui non ha recepito la legge specifica, non diffondendo il regolamento di attuazione, permettendo alla formazione siciliana di sfornare circa 75mila persone, tra uomini e donne, dotati di diploma per esercitare questo tipo di attività. “Il che – ha aggiunto Belfiore – ha fatto saltare il mercato. Oggi ci troviamo in una situazione in cui è indispensabile fare il punto. E bisogna chiedere all’assessore regionale allo Sviluppo economico non tanto il recepimento della normativa nazionale quanto il regolamento di attuazione, di concerto con le parti sociali, della legge 174”. Per il presidente Modica Belviglio, la “consistente partecipazione fatta registrare ieri testimonia il fatto che i problemi della categoria sono da affrontare di petto. Lo abbiamo dimostrato nei giorni scorsi – aggiunge – quando siamo andati a trovare i rappresentanti della direzione provinciale dell’Inps sottoponendo loro i disagi non da poco determinati dagli ispettori dell’istituto previdenziale che, in maniera forse un po’ troppo eccessiva, hanno fatto sentire la loro presenza nei confronti delle imprese in regola. I controlli devono esserci ma non possono scantonare nella vessazione. In ogni caso, ci siamo resi conto, anche dall’assemblea di ieri, che il confronto diretto è essenziale, a maggior ragione in un momento difficile come quello attuale, per cercare di venire a capo di tutte le questioni che affliggono la categoria”.

“Alla luce di tutte le novità emerse negli ultimi mesi e delle varie problematiche che affliggono le piccole e medie imprese di categoria – ha sostenuto la responsabile provinciale Caldarera nella propria relazione – al fine di portare avanti la rivendicazione di tutta una serie di diritti, non ultima la necessità di maggiore equità, l’invio delle cartelle Serit oltre ai frequenti controlli da parte di tutti gli organi di vigilanza preposti, sottolineiamo che quest’ultima è un’attività legittima ma non si può continuare a colpire le imprese che pagano regolarmente le tasse e che, risultando regolarmente iscritte, è più facile andare a controllare. Abbiamo chiesto inoltre alla categoria maggiore compattezza e di essere ancora più vicina alla Cna per ottenere l’applicazione di misure attese da tempo nell’ambito delle rivendicazioni che stiamo continuando a portare avanti”.

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