Francia, Gran Bretagna e Spagna alzano il livello di attenzione sanitaria per la diffusione di una pericolosa ondata di influenza stagionale particolarmente aggressiva, ribattezzata dagli esperti “super influenza”. Si tratta del virus H3N2, uno dei principali ceppi influenzali, che quest’anno si presenta con un sottotipo mutato, noto come “K”, capace di diffondersi più rapidamente e […]
Modica, recuperato un prezioso dipinto rubato 40 anni fa: era su un sito d’aste
07 Mag 2025 10:57
Modica si è ritrovata protagonista di un’operazione significativa nel campo della tutela del patrimonio artistico nazionale. Durante un’indagine finalizzata al contrasto della vendita illecita di beni culturali su piattaforme di e-commerce, i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) hanno sequestrato un’opera di grande valore storico-artistico, trafugata quasi quarant’anni fa.
L’intervento, condotto in sinergia tra i Reparti TPC della Sicilia e le autorità locali, ha permesso di recuperare un dipinto olio su tela raffigurante “Venere in Amore”, attribuito a Paolo De Matteis (1662–1728), pittore di spicco del barocco napoletano. L’opera era stata rubata il 17 novembre 1986 dal Palazzo Chigi–Albani di Soriano nel Cimino (Viterbo) e recentemente era riapparsa su un sito di aste online. L’attività investigativa ha condotto all’individuazione del venditore, un cittadino modicano ora indagato per ricettazione e possesso illecito di beni culturali.
Nel corso delle perquisizioni, sono stati rinvenuti anche altri reperti archeologici fittili, tra cui un’anfora, una lucerna, un vasetto e un piatto, tutti potenzialmente riconducibili a scavi clandestini. La Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti, gestita dal Comando TPC, ha confermato l’autenticità e l’origine illecita dei beni.
Un caso emblematico per la provincia di Ragusa
L’operazione condotta a Modica non è isolata: si inserisce in una più ampia strategia nazionale basata su prevenzione e contrasto al traffico illecito di beni culturali, con un’attenzione particolare al Sud-Est della Sicilia. Nel corso del 2024, i militari del TPC hanno eseguito 496 controlli in tutta l’isola presso musei, biblioteche, archivi, mercatini e aree archeologiche, verificando anche il rispetto delle normative nei luoghi sottoposti a vincoli paesaggistici.
In provincia di Ragusa, questi controlli hanno rappresentato un presidio fondamentale, vista la presenza di numerosi siti di interesse archeologico, chiese, musei civici e collezioni ecclesiastiche che custodiscono un patrimonio spesso vulnerabile a furti o dispersioni.
Il bilancio del 2024, a livello regionale, mostra un aumento delle denunce di furto: 18 episodi registrati contro i 13 dell’anno precedente, molti dei quali emersi solo dopo aggiornamenti agli inventari. I luoghi colpiti includono musei, pinacoteche, archivi ecclesiastici, biblioteche e luoghi di culto – contesti che, nel Ragusano, abbondano e meritano costante vigilanza.
Risultati concreti e un segnale forte
Nel solo 2024, le indagini del TPC in Sicilia hanno portato al recupero di 124 reperti archeologici e al sequestro di beni culturali per un valore stimato superiore a 800.000 euro. Sessantacinque persone sono state denunciate per reati che vanno dal furto alla ricettazione, fino alla contraffazione e al danneggiamento di beni paesaggistici.
© Riproduzione riservata