MODICA, IL PD RISPONDE AI CONSIGLIERI DI MINORANZA

È ormai da tempo che, come Partito Democratico, andiamo denunciando l’assenza di una vera forza di opposizione con la quale aprire un serio confronto sui programmi e sui progetti per la città. E anche l’ultima sortita, in ordine di tempo, da parte di un variegato e composito raggruppamento di singoli oppositori ci rende tristemente saldi in questa convinzione.

 

Sui siti e sui giornali, in questi giorni, si legge infatti di un sindaco che scavalca le prerogative del Consiglio Comunale, nel dibattito sui grandi temi di politica cittadina, contenuti nel suo documento quadriennale, e nel contempo di un invito a confrontarsi sulla relazione programmatica alla presenza delle televisioni locali.

Una proposta certamente lecita, che accettiamo con entusiasmo, ma che non ci esime dal far presente che proviene da consiglieri che già nella seduta consiliare, dedicata al dibattito sulla relazione, avevano il dovere di esprimere la loro opinione su quest’ultima.

A quanto pare costoro ritengono che al solo apparire in televisione la forza delle loro tesi acquisti più vigore.

 

Possiamo solo auspicarlo perché certo in Consiglio Comunale non potevamo che limitarci ad annotare le posizioni che ancora credono al grande affare finanziario degli Swap (sui quali la Corte dei Conti ha da tempo lanciato i suoi strali…) o all’esigibilità del fitto del Palazzo di Giustizia (la normativa che lo impedisce è stata varata appena 70 anni fa, nel 1941…).

 

Impossibile, invece, confrontarsi e spiegare “il senso del lavoro compiuto” che questa maggioranza e questa amministrazione stanno portando davanti a chi, come qualche consigliere indipendente, il PID e il PDL, la seduta l’ha disertata in blocco e che, tuttavia, ora fa bella mostra di sé nella spumeggiante armata di oppositori mediatici.

 

Senza contare che è molto difficile trovare il metodo giusto per dialogare col capogruppo di Territorio che, dedicandosi a un ineffabile gioco di coerenza, da un lato dichiara di assumersi ogni responsabilità per i danni causati dalla precedente amministrazione e, al contempo, asserisce che la crisi finanziaria del Comune di Modica è pura invenzione.

Riconoscerà costui che i 12 milioni di debiti fuori bilancio fino a oggi pagati dall’Amministrazione Buscema, le legittime pretese dei grandi creditori come Enel, Telecom, Università di Catania, Comune di Scicli, Ato Ambiente sono frutto della “cattiva” gestione finanziaria della passata amministrazione? O arriverà a sostenere che il commissario straordinario insediatosi dopo le dimissioni del sindaco Torchi e che certificò il baratro finanziario del Comune di Modica era in realtà un funzionario mandato dal Pd per infangare i bilanci sino ad allora formalmente perfetti? E se tutto ciò oggi grava sulle spalle e sulle casse gestite dall’amministrazione Buscema, perché non è dato sapere chi fossero i fornitori che si favoleggia venissero pagati puntualmente dall’amministrazione Torchi?

 

Fortunatamente, i nostri concittadini – che in questi anni hanno conosciuto la serietà della nostra azione politica – sanno che noi preferiamo lavorare su dati certi e bilanci veritieri, non avendo cioè né l’interesse né l’intenzione di alterare cifre o di nascondere alcunché alla cittadinanza. Nei confronti della quale, anzi, come partito e come amministrazione, abbiamo sempre manifestato la volontà di confrontarci apertamente, tanto che, anche in questi giorni, stiamo organizzando incontri tra i quartieri modicani e stiamo diffondendo la relazione dell’attività amministrativa alle categorie produttive e a tutti i cittadini.

 

Perché quella tensione ideale e quella responsabilità che ci spinsero a candidarci alla guida della città, per salvarla dalla politica del malgoverno, camuffato dal continuo maquillage comunicativo, c’è ancora ed è più forte che mai. C’è e passa per il graduale risanamento finanziario che stiamo operando,  per le piccole e grandi opere pubbliche che stiamo realizzando, negli eventi culturali che stiamo mettendo in programma. Ma, soprattutto, essa sta nella cura e nel desiderio di coinvolgere i nostri concittadini nella vita amministrativa, in modo che insieme – con le mani di tutti – si sia capaci di costruire un futuro per la nostra città. Un domani cioè che non sia effimero e fasullo come quello che negli anni del loro governo i signori dell’attuale opposizione hanno voluto accreditare.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it