Modica e Ibla tra le “Città Ideali” di Giuseppe Colombo: la Sicilia barocca incanta Urbino

Ci sono luoghi che resistono al tempo non solo per la bellezza che li plasma, ma per la capacità di ispirare visioni. È il caso di Modica e Ibla, le due perle barocche della Sicilia sud-orientale, protagoniste d’eccezione della mostra “Le città ideali” di Giuseppe Colombo, allestita dal 25 maggio al 13 luglio 2025 nella storica Casa di Raffaello a Urbino.

L’artista, modicano di nascita, torna idealmente alle sue origini e alle strade luminose della sua infanzia, portando con sé scorci di pietra e silenzio, architetture sospese, luce abbacinante e ombre lunghissime. Modica e Ibla – città del tardo barocco riconosciute patrimonio dell’umanità – sono rappresentate non come semplici vedute paesaggistiche, ma come modelli di armonia: luoghi mentali, quasi metafisici, in cui l’uomo scompare ma la bellezza resta.

“Le mie città ideali non sono utopie astratte – spiega Colombo – ma luoghi vissuti, rivisitati con lo sguardo della memoria. Modica, con le sue scale infinite e le sue chiese imponenti, e Ibla, con i suoi vicoli labirintici, sono architetture dell’anima. Non le dipingo per raccontare la realtà, ma per evocare l’eterno”.

Nelle tele esposte a Urbino, Modica appare come una città silenziosa, colta all’alba o al tramonto, quando il tempo sembra sospeso e ogni dettaglio – una cupola, una facciata, un campanile – assume il valore di simbolo. A Ibla, invece, l’artista dedica visioni più intime, scorci nascosti che si aprono su piazze deserte o giardini pensili, come istantanee di una bellezza discreta, che non cerca lo sguardo ma lo conquista.

Il curatore Lorenzo Canova parla di “un barocco senza enfasi, trattenuto e rarefatto”, e sottolinea come Colombo riesca a tradurre la pietra in luce, in una pittura che è al tempo stesso affettiva e architettonica, emotiva e matematica. Urbino, città simbolo del Rinascimento, accoglie così la Sicilia non solo come terra geografica, ma come paesaggio interiore.

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