MODICA DIMENTICA IL NOBEL QUASIMODO

Leggo sui quotidiani che a Modica ci sono state lamentele per il fatto che la città non abbia ricordato il 110° anniversario della nascita di Salvatore Quasimodo, 20 agosto 1901. Lamentele, si intende, contenute ed ovviamente civilissime. Ad avanzarle sono infatti un gruppo di intellettuali ed associazioni culturali, nulla di più elevato e civile.

 

Ma il dubbio che sorge ad Hicsuntleones leggendo la nota è duplice. Il primo riguarda la data dell’anniversario, ovvero il 20 agosto. Si tratta quindi di attendere ancora qualche giorno, e non si può escludere che il sindaco Buscema, dopo il coup de theatre della scorsa settimana quando, mettendo mano al suo portafogli (suo nel senso di privato, personale, quello, per intenderci, tenuto in tasca) ha scucito mi pare oltre novemila euro permettendo al Modica Calcio di iscriversi al campionato, possa farne altri, magari mettendo mani al portafogli per organizzare una trasferta modicana di, che so’, Saramago o Roth per parlare del Nobel per la Letteratura del 1959.

 

Il secondo dubbio è necessariamente più articolato.Mi chiedo, e chiedo ai lettori di RagusaOggi, soprattutto a quelli che masticano qualcosa di cultura in generale e di letteratura in particolare, cosa c’è di modicano in Quasimodo? Quanto rimase il premio Nobel nella città della Contea? Lo sanno tutti: pochi mesi, dalla nascita a quando il padre, ferroviere di origine messinese, venne per l’ennesima volta trasferito, nel caso a Scaletta Zanclea. Il giovane Salvatore, lo sappiamo tutti, da allora non tornò nella città natale, ma visse prevalentemente a Messina e a Milano, tanto da considerarsi, e lo fece tante volte anche pubblicamente, un siciliano di Milano.

 

Ma mai o quasi mai fece cenno alla città che non poteva ricordare, lui infante portato via dalle esigenze familiari. A dirla tutta, i modicani, scaltri come sono – tradizionalmente – dalla vicenda Quasimodo hanno saputo trarre tanto, tantissimo profitto, e culturalmente, vantandosi dell’aver dato i natali al celeberrimo poeta, ed economicamente con l’intelligente organizzazione che porta i turisti nella casa di via Posterla dove Salvatore ebbe i natali.

 

Detto tutto quanto sopra, non si può comunque far finta di non vedere che la mancata – almeno finora – organizzazione delle celebrazioni in occasione del 110° anniversario della nascita di Quasimodo, è certamente una occasione perduta, colpevolmente, ci siano (come purtroppo temiamo ci siano davvero) oppure no problemi di ordine economico.

 

 

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