MODICA CONCLUSA LA VACANZA CON GLI ANZIANI

Si è conclusa in questi giorni la vacanza degli anziani promossa a Modica dalla Caritas per quanti in estate restano soli. Hanno partecipato stabilmente più di venti anziani e altrettanti si sono aggiunti in alcuni momenti. Basta poco per fare felici! Insieme a momenti di festa è imprtante la visita: resta forte, accorato, l’appello a restare in estate accanto a chi è solo. Lo faccio a nome della Caritas ma penso sia iscritto nella verità della vita e, per chi crede, dell’autenticità della fede in Cristo che in ogni persona sofferente è presente e nel Padre suo che chiede piena unità tra culto e vita.  Per aiutare anche a comprendere come questo sia bello trasmetto quanto ha scritto un volontario sulla vacanza degli anziani. Avremo poi dal 29 luglio all’8 agosto la vacanza della Casa don Puglisi nella Casa don Tonino Bello e dal 10 al 15 agosto ventidue volontari faranno visita ai fratelli di Paganica, all’Aquila, dove non c’è ricostruzione e sono vive le ferite: diremo almeno loro che non li dimentichiamo, parteciperemo ad alcuni momenti della loro comunità, e poi li aspettiamo a Modica per i primi di settembre.
 

VACANZA CON GLI ANZIANI 2012: ESPERIENZA CHE ARRICCHISCE TUTTI

 

“Ho imparato a leggere osservando i miei fratelli fare i compiti, mentre io ero stata destinata da mio padre al telaio e al lavoro nei campi …” Sono le parole di una signora che,  a quattro anni dall’ambìto traguardo del secolo, ha partecipato alla vacanza con gli anziani, edizione 2012, presso la casa “P. Giorgio Frassati” a Rosolini dal 19 al 23 luglio. Storie come quella prima citata, continuano a rappresentare lo sfondo sociale, il contesto etico in cui trova significato l’esperienza di un campo estivo che a differenza di altri, vede come protagonisti uomini e donne carichi di saggezza, ricchi di vissuti preziosi, in grado di dire ancora tanto e insegnare stili di vita essenziali, caratterizzati da fede semplice ma anche profonda, radicata. Sono storie intrecciate spesso con la fatica del vivere, eppure accompagnate da una  ferrea fiducia in Dio, sentita  sempre come momento rigenerante  e fonte di continua speranza cristiana. Così è stato per il novantenne Giuseppe che ci ha raccontato una bella storia d’amore nata settanta anni fa, bruscamente interrotta a causa di controversie familiari, ma ricordata con una dolcezza e una passione ancora attuali e vissuta con la consapevolezza di chi non maledice il destino, ma ne vive i drammi e le gioie con la serenità che nasce da chi sa affidarsi sempre al Padre buono e misericordioso. La stessa misericordia che, ci ha ricordato don Corrado Lorefice nella Eucarestia di domenica 22, sente Gesù per la gente che lo segue e che riguarda le viscere, tocca nel profondo, crea quella compassione ( cum-patire) fondante ogni relazione cristiana. Le cinque giornate sono trascorse all’insegna della semplicità, tra pasti da preparare e consumare,  momenti  di ascolto reciproco e attività di animazione serale.  Tuttavia appuntamenti fissi e partecipati da tutti sono stati quelli dedicati alla preghiera quotidiana, con la recita delle lodi ogni mattina e il sempre attuale  rosario il pomeriggio. Il momento di preghiera è stato coronato dal cantico dell’anziano, una sorta di lode a Dio per la terza età e per coloro che si prendono cura di queste persone, di cui si riportano alcuni stralci:

… Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità… Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già tante volte ripetuti…Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine… Benedetti quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio. Quando entrerò nella vita senza fine mi ricorderò di loro presso il Signore.

E. B.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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