MODICA CAPOFILA CONSORZIO VAL DI NOTO? IMPROBABILE!

Sulla vicenda della (presunta) scelta  della città di Modica a creare un Libero consorzio fra Comuni sul versante notinese anzichè su quello ragusano abbiamo ricevuto in redazione decine e decine di telefonate non solo di ragusani (tutte di critica) ma anche di modicani, sciclitani, pozallesi ed ispicesi che invitano il sindaco Abbate alla prudenza, alla saggezza, all’analisi pro e contro una scelta che alcuni considerano giusta e sacrosanta ed altri “scellerata”.

Che l’atteggiamento del sindaco di Modica di non partecipare alle riunioni degli organismi pubblici della ex provincia di Ragusa al fine di fondare un Libero Consorzio con comuni ragusani e notinesi sia “temerario” tutti lo vedono e lo pensano. Che Abbate dia per scontato che Ispica e Pozzallo si facciano isolare (Scicli e Giarratana hanno libertà di scelta in quanto confinanti con Ragusa) perchè non avrebbero continuità territoriale con l’attuale capoluogo ibleo una volta che Modica andasse in direzione aretusea, è tutto da valutare. Che Noto ed altri comuni dell’ ex provincia di Siracusa corrano verso Modica è molto opinabile. Che Siracusa si lasci sfuggire Noto (La vera perla aretusea del barocco) ci pare davvero difficile senza contare che Noto non avrebbe alcun vantaggio ad andare con Modica e lasciare Siracusa.

Ed allora perchè questo atteggiamento ritenuto così “spavaldo” di Modica? La risposta è facile e supera quella dei vecchi rancori, degli scippi istituzionali storici e della rivalsa. Ad Abbate si chiede “calma e gesso” perchè le scelte senza precise analisi, affrettate, basate su presupposti non reali e non realizzabili non fanno che male a Modica ed ai Modicani anche perchè non si conoscono ancora alcuni particolari regolamentari della istituzione dei Liberi Consorzi che saranno emanati da quì a pochi mesi della Regione e che potrebbero creare maggiori difficoltà ed “impoverimenti” ai Consorzi “nati per caso” senza i presupposti per poter sopravvivere alla scontata crisi istituzionale e amministrativa che subentrerà con i nuovi organismi di gestione pubblica dei territori.

“Calma e gesso” si è detto prima e noi modestamente aggiungiamo anche la parola “saggezza” che Abbate ora come non mai deve avere sentendo tutti e lavorando per il bene della sua città ma anche per tutta la comunità intercomunale.

Sono suggerimenti inappropriati?  Crediamo esattamente il contrario !

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