Migranti verso Sicilia: un nuovo naufragio, decine di morti. Ong: “Italia ha ritardato soccorsi”

Il barcone con 47 migranti per il quale era stato lanciato un allarme nelle ore scorse e’ naufragato: decine di persone sono annegate. Lo riferisce Alarm Phone.

“Dalle h 2.28 dell’11 marzo, le autorita’ erano informate dell’urgenza e della situazione di pericolo. Le autorita’ italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire”. Lo afferma Alarm Phone, che da ieri lanciava un allarme riguardante un barcone di 47 migranti. “Secondo diverse fonti – prosegue la ong – decine di persone di questa barca sono annegate”.

I contatti di Alarm Phone con l’imbarcazione erano andati perduti, ma nell’area del barcone erano presenti il tanker Basilis L, il mercantile Atlantic North e il mercantile Kinling. Il centro di soccorso marittimo di Roma, spiega Sea Watch, aveva chiesto ai mercantili di coordinarsi con la Guardia costiera libica, ma Tripoli non ha voluto saperne.

Un filmato di Sea-Watch, pubblicato dal giornalista Sergio Scandura di Radio Radicale, inquadra il barcone in fortissime difficolta’, e i mercantili che tentano di fargli scudo dalle onde ma non in grado di intervenire. “Dopo aver chiamato il centro di soccorso di Tripoli – afferma Sea-Watch, che ha monitorato il barcone attraverso il velivolo Seabird – abbiamo richiamato il Centro di soccorso di Roma e chiesto chi, a quel punto, coordinera’ i soccorsi, il funzionario ha riattaccato il telefono”. Poi e’ partita l’operazione Sar. Troppo tardi: l’allarme era stato lanciato gia’ ieri, quando l’imbarcazione si trovava, secondo Scandura, a 113 miglia a nord ovest da Bengasi, alla deriva e con il motore in avaria. L’area e’ la stessa dell’operazione Irini, in cui sono impegnate anche navi italiane.

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