MICROCHIP? …AL PEGGIO NON C’E’ FONDO

Stavolta parliamo di una triste vicenda avvenuta in Abruzzo.
Qui le indagini della Procura si sono concluse con denunce (maltrattamento, contraffazione di documenti, falso) a carico di 2 allevatori e, ahinoi, di un veterinario.
In pratica, in base a quanto emerso dalle testimonianze rese in sede istruttoria, pare che ripetutamente venissero contraffatti i documenti relativi sia ad anagrafe che all’iscrizione al libro genealogico di razza dell’ENCI. E non solo… pare che ci siano stati anche: somministrazione di farmaci ad azione ormonale sulle fattrici, correzioni sui cuccioli di difetti congeniti differenti dagli standard di razza, e, sopratutto, sembra che siano stati anche effettuati espianti chirurgici di microchip da alcuni cani con successivo impianto in altri. E quando si arriva a questo…davvero è stato toccato il fondo. A quanto riportato dalla stampa locale veniva poi utilizzato il timbro ed una firma contraffatta di un secondo veterinario  minacciato dagli allevatori. Non è bello leggere dalla stampa che un testimone è andato a riprendere il proprio cane presso l’ambulatorio trovandolo un po’ intontito e con due punti di sutura dietro l’orecchio…
…seguiremo gli sviluppi della vicenda, anche perchè, come sempre in questi casi sono i poveri ed ignari cani a pagare le conseguenzedella cattiveria umana.

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