MIA&MIRYAKI

29 Ott 2013 16:40

Miryaki non è solo un nome, non è solo una marca, rappresenta due persone, due peculiarissime persone: Mia Vilardo e Riccardo Polirdoro.

Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Mia. Ti basta vederla per capire che si tratta di un’artista. È mingherlina e perfettamente sinusoidale, eccentrica ma anche perfettamente composta.

Miryaki nasce quando Mia e Riccardo si incontrano a Milano per i reciproci studi e dopo consolidate esperienze per compagnie di moda estere. Il sodalizio si formalizza nel 2009, e già nel 2010, si aggiudica il Premio Clam del Mittel Moda Fashion Awards.

L’intento che anima il duo, “di glorificare la sartoria come elemento che rende unico ogni capo”, e la produzione assolutamente artigianale, “fatta a mano”,  vengono apprezzate e celebrate  subito anche all’estero. Zurigo, Parigi, Tokio sono solo le prime tappe di una lunga serie di viaggi.

Magazine di settore molto rinomati hanno pubblicato lusinghiere presentazioni della collezione primavera estate 2014.

Insomma, Mia e Riccardo sembrano percorrere la strada in ascesa, che ha salde fondamenta in sacrifici e merito.

Incontro Mia a Genova. Gli occhiali rotondi sul viso sottile ne fanno risaltare la vivacità.

Mia è siciliana, di Brolo, classe ’84. 

Ci sediamo al porto e la chiacchera scorre naturalmente.

Perché Milano e non Parigi o … ?

La prima scelta fu dovuta allo studio, dopo le scuole superiori mi sono trasferita a Milano per studiare Fashion Design presso L’Istituto Marangoni. Allora, la Marangoni era solo un eccellenza italiana, oggi è cresciuta molto e ha aperto  sedi in tutto il mondo. Possibilmente avrei scelto di studiare all’estero, ma allora era l’unica possibilità.  Poi sono rimasta perchè forse sono una di quei rari esemplari che ancora spera o (mi spiace dirlo) si illude che l Italia tornerá ad essere iil paese delle eccellenze.

Da cosa è nata la passione per la moda?

Si é sviluppata mano a mano. Dapprima mia madre ed il suo volermi vestire in modo unico; mi portava in merceria a scegliere tessuti e accessori e poi dalla sarta per realizzare abiti da lei inventati. Poi mia nonna con le sue bambole di pezza e i lavori a maglia oltre a quello sartoriali. Infine la mia passione per il disegno( che oggi sfortunatamente porto avanti molto poco a causa dei mille lavori che incastro tra Miryaki e Studio Elitre, l’altra realtà mia e di Riccardo.).

Quali fatiche, ostacoli, quanti  sacrifici ti va di raccontarci?

Credo che in assoluto l ostacolo più grande sia sempre il limite economico e più di tutto quello relazionale. Mi spiego meglio, non mi sono mai arresa ne spaventata di fronte a nuove sfide o ostacoli, ma ci sono fattori come quello economico che superano le tue capacità. Quello è l ostacolo piu grande nel mio lavoro. Devi fare molte rinunce non avendo un eccessivo capitale da investire. Ma siamo ancora qui, gli ostacoli fanno parte del gioco; in fondo è come arrivare alla meta dopo aver percorso svariati km, sei più soddisfatto dopo svariate curve,salite e discese oppure dopo una noiosa strada in pianura sempre dritta?!

Quali sono le soddisfazioni e le preoccupazioni di chi, così giovane, non solo si cimenta in una propria attività, ma dimostra anche il coraggio di inseguire un sogno …

Bhè, le soddisfazioni e le preoccupazioni di chi, così giovane, si cimenta in una propria attività Vedere concretizzare quelle che prima erano solo le tue idee, raggiungere degli obiettivi e portarli a termine ,Andare avanti nonostante il periodo nero che stiamo vivendo. Sapere che hai la stima di persone selezionate e spesso impensabili.

Un sogno rimasto nel cassetto? Detta cosi suona male… Ho ancora tanto tempo per realizzare i miei sogni . Non sono neanche a metà della mia vita, preferisco non dirlo per scaramanzia… Restà li nel cassetto ma sto lavorando per renderlo realtà.

Perché Miryaki?

È un gioco di parole tra Mia e Ricky. Il terzo elemento di un duo “quasi” perfetto.

                                                               Melania Scrofani