METROPOLITANA DI SUPERFICIE A RAGUSA
18 Ott 2016 15:04
L’annuncio, da parte del capo del governo Matteo Renzi all’assemblea dell’ANCI a Bari, dell’intenzione dell’esecutivo di finanziare tutti i progetti presentati dai comuni in riferimento al bando per la rivitalizzazione delle periferie urbane, con espressa citazione della metroferrovia di Ragusa, non può che essere accolto con soddisfazione dalla CUB Trasporti che in questi venti anni si è spesa con costanza perché quel progetto datato 1995 dell’amministrazione Chessari venisse portato a conclusione.
Nella lunga sequela di dichiarazioni e di plausi seguiti in questi giorni all’annuncio di Renzi tuttavia pare che l’incessante azione di pressione, di studio, di stimolo e di promozione condotta dalla CUB sia stata dimenticata, mentre molti salgono o si preparano a salire sul carro del vincitore.
Certo, non sapevamo di avere tutti questi alleati; anche perché se li avessimo avuti sul serio non avremmo dovuto attendere 21 anni per vedere – forse – un po’ di luce in fondo a tunnel.
Meglio così, comunque. Siamo soddisfatti, perché i numerosi convegni dedicati all’argomento; le due inaugurazioni fittizie di altrettante fermate della metro (Colajanni e Matteotti); la posa della lapide alla stazione nel ventennale della metropolitana mai nata; le assemblee, le denunce, le delegazioni a Palermo presso RFI e Trenitalia, o l’Assessorato ai trasporti, le trattative, le piattaforme di scioperi e mobilitazioni di cui siamo stati indiscussi protagonisti, con tanti compagni occasionali di viaggio, in questi lunghi venti anni, alla fine stanno dando dei frutti. Ed è questo quel che conta, al di là di chi, alla fine, si appenderà la medaglia al petto.
Anche nei recenti ultimi passaggi, sia tecnici che politici (creazione della Società per la Mobilità Alternativa, analisi e studio del progetto per il bando), i ferrovieri della CUB Trasporti e gli aderenti al comitato per il rilancio della ferrovia iblea, assieme al comitato pendolari, abbiamo dato il nostro modesto contributo di esperienza e di passione.
Siamo lieti, quindi, che finalmente lo sforzo comune fra soggetti che hanno trovato il modo di coordinarsi (dall’Amministrazione comunale ai tecnici interni ed esterni alla stessa, in primis l’ing.Ciuffini) e la necessaria spinta dal basso promossa dalla Società per la Mobilità Alternativa e dalla CUB Trasporti, hanno provocato una decisiva inversione di tendenza rispetto al disinteresse più o meno camuffato preesistente.
Tuttavia, proprio perché l’esperienza di una lunghissima mobilitazione è sempre viva in noi, riteniamo che non ci si debba limitare a cantare vittoria; non è la prima volta (ma speriamo sia l’ultima) che la metropolitana di superficie viene finanziata e poi non se ne fa nulla; aspettiamo, pertanto, di vedere la somma effettivamente stanziata e il progetto andare avanti.
Progetto che va migliorato nel passaggio dal preliminare al definitivo e all’esecutivo, aumentando il numero delle fermate della metro, come da noi più volte segnalato, per non rischiare di vanificare il risultato con il numero irrisorio di fermate oggi previsto (Ibla, Carmine, Stazione centrale, Colajanni, Psaumida, Bruscè, Cisternazzi). Anche andando a ricercare altre forme di finanziamento.
Importante risolvere la questione dello Scalo merci di via Carducci, che, a parere nostro va acquisito dal Comune in stretta connessione alla costruenda metroferrovia, per progettare il polo di interscambio della mobilità, trasferendovi la stazione degli autobus debitamente e civilmente attrezzata, collegata con la stazione per la metro e per i treni intercomunali, interprovinciali e regionali, con punto informativo turistico, servizio noleggio bici elettriche, parcheggio, servizio taxi, servizio bus urbani, ecc.
Infine, vogliamo qui ricordare come da un anno viene rimandato l’avvio del collegamento Modica-Ragusa-Palermo, via Caltanissetta Xirbi, più volte annunciato e altrettante volte sospeso, che invece contribuirà al rilancio del trasporto ferroviario, cioè di una vera mobilità sostenibile; servizio che non può essere disgiunto da un’adeguata rimodulazione degli orari dei treni con la rimessa in funzione dei collegamenti pendolari e turistici nelle ore di punta da e verso il capoluogo ibleo.