MESSAGGIO AL PDL: “LEONTINI E MINARDO, SI LAVORA UNITI”!

Un partito nato diviso. E’ questa la storia del Popolo della Libertà, sia sul piano nazionale che su quello locale. Gli ultimi giorni lo dimostrano. La querelle nata a Ragusa attorno alla gestione dei fondi dell’assessore Ciccio Barone, ha riaperto una crepa a livello provinciale: i fratelli Mandarà da un lato, Mallia e Galizia dall’altro. A prescindere dai contenuti del dibattito, il clima in casa PdL non è mai stato idilliaco. Colpa delle divisioni che solo in estate Leontini e Nino Minardo, i massimi dirigenti della compagine di centro-destra, hanno provato a ricucire. Forse tardivamente. Oggi si tenta la svolta. Lo ha detto nel corso di un’intervista esclusiva il consigliere provinciale Salvatore Mandarà: “La questione riguardante Barone è rientrata con tutti i chiarimenti del caso. Diciamo da tempo di non accettare attacchi pretestuosi, né tanto meno strumentali da parte di nessuno. Noi amministriamo coerentemente con il mandato ricevuto dai nostri elettori. In un grande partito, comunque, gli scambi dialettici ci stanno: ma è fondamentale ruoli e competenze”.

Guai se non fosse così. Ma le correnti inquinano da molto tempo le acque del PdL, alla ricerca disperata di un leader capace di dettare i tempi politici ancor prima che amministrativi: “Penso che un PdL forte non possa prescindere da Innocenzo Leontini, Nino Minardo e da tutti quelli che ne hanno segnato il percorso – spiega Mandarà con tono conciliante –. Adesso è venuto il momento di rimboccarci le maniche, solo con i fatti si può dare una nuova impronta socio-economica alla nostra provincia”. Lavorando, promuovendo riforme, andando incontro alle molteplici esigenze dei cittadini, sempre più stanchi delle diatribe e smaniosi di ricevere qualcosa in cambio del loro voto: “La Provincia continua ad essere dinamica, costituisce l’intermediario perfetto tra la Regione e gli enti locali. E’ vero – sentenzia il consigliere Mandarà – ci sono poche risorse, ma un buon padre di famiglia deve riuscire ad amministrarle bene e i figli devono capire che a volte è necessario tirare la cinghia. Ma non voglio trasmettere pessimismo: diverse opere partiranno a breve”.

Il quadro politico attuale, aldilà delle buone intenzioni, si è arricchito negli ultimi giorni di nuovi schieramenti: Fli (i finiani fuoriusciti dal Popolo della Libertà) e la nuova ‘Forza del Sud’, movimento fondato da Gianfranco Micciché: “Con la fuoriuscita dei finiani dal nostro partito – spiega Mandarà – non è successo nulla di straordinario. Alleanza Nazionale, così come continuiamo a identificarla, è passata da quattro a tre consiglieri provinciali e, almeno a Ragusa, rimane nel centro destra. Forza del Sud, invece, sarà un nuovo schieramento campanilistico, che vuole difendere gli interessi della propria terra. Dipenderà molto dai deputati che ne faranno parte. Vogliono portare benessere e infrastrutture alla Sicilia, ma anche dopo il famoso 61 a 0 del 2001 ci aspettavamo tanto e abbiamo ottenuto il nulla. La Lega del Sud è formata più o meno dagli stessi uomini”. Ma a proposito di eterogeneità, non manca una riflessione su Santa Croce Camerina, feudo dei fratelli Mandarà e teatro di lotta continua col sindaco Lucio Schembari. Mettendo da parte le polemiche, la riflessione di Salvatore Mandarà rasenta la saggezza e la responsabilità politica: “Spetta solo all’onorevole Leontini sancire un patto di fine legislatura che possa consentire un rilancio della città, in vari settori: infrastrutture, ordine pubblico, servizi, turismo e agricoltura, vero nervo scoperto di questi ultimi anni”. (Paolo Mandarà)

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