MERCOLEDI POMERIGGIO CONFERENZA SULLE NOZIONI DI PRIMO SOCCORSO

La conferenza sul tema “Nozioni di primo soccorso”, il primo degli appuntamenti, ospitato presso il Centro internazionale di spiritualità “Cor Jesu”, predisposti dall’Ufficio per la Pastorale della salute della Diocesi di Ragusa in vista della XXI Giornata mondiale del malato in programma l’11 febbraio, si è rivelata un momento di importante riflessione e formazione. “Le nozioni di primo soccorso – ha affermato nell’introduzione don Giorgio Occhipinti, direttore dell’ufficio diocesano – dovrebbero fare parte integrante della vita quotidiana. Cercheremo, nel corso dell’anno, di coinvolgere le parrocchie, impegnandoci a diffondere la cultura della prevenzione nei luoghi di aggregazione in cui giovani ed adulti imparino ad essere responsabili l’uno per l’altro. Questo il messaggio contenuto nella parabola del buon samaritano, che il Santo Padre ha voluto accostare alla celebrazione della XXI Giornata mondiale del malato”.

“Nel corso della vita di ognuno – ha spiegato Giuseppe Occhipinti, presidente Cives e neo componente della consulta dell’Ufficio per la Pastorale della salute – può accadere di assistere ad un incidente, in casa, al lavoro, per strada. Le mosse che caratterizzano gli immediati soccorsi, entro i primi cinque minuti, a volte possono significare la differenza tra la vita e la morte, o tra un recupero totale o parziale. Nei casi di mancato afflusso di sangue al cervello, infatti, dopo tale lasso di tempo le funzioni cerebrali sono azzerate. Intervenire tempestivamente rappresenta – ha continuato Occhipinti – un dovere civico del soccorritore occasionale. Il primo atto fondamentale da compiere è capire se sia il caso di chiamare il 118, numero gratuito accessibile da ogni mezzo telefonico ed attivo 24 ore su 24. Per cui importante è saper riconoscere il grado di gravità delle patologie o traumi a cui si sta prestando soccorso. Molto spesso, purtroppo, si abusa di tale servizio, arrecando non solo un danno economico (ogni intervento costa circa 800 euro) ma spesso un mancato intervento utile altrove. I casi per i quali è necessario rivolgersi al 118 sono quelli di emergenza od urgenza, indicati dai codici rossi e gialli. Valutare attentamente la situazione, quindi, permetterà di allertare i soccorsi fornendo dati esatti. E’ molto importante comunicare con calma e rispondere con precisione alle domande fatte dall’operatore spiegando ciò che si vede e non ciò che si pensa sia successo”.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i principali casi di intervento: il soffocamento da corpo estraneo, lipotimia, sincope, shock, angina pectoris, infarto del miocardio, arresto cardiaco, sequenza Blsd, collasso da calore, contusioni, colpo di calore o sole, folgorazione, trauma cranico, edema cerebrale o emorragia, fratture, contusioni, distorsioni e strappi muscolari. Altro tema affrontato è quello relativo alle tecniche di auto-protezione del soccorritore. “Occorre stare attenti nel prestare soccorsi – ha sostenuto il presidente di Cives  – verificando le condizioni di salubrità del luogo in cui si interviene. Presenza di gas o fumi se si è al chiuso, presenza di acqua, vetri, chiodi e persino di presenze estranee moleste se si agisce all’aperto. Importante, inoltre, pensare alla protezione con guanti, mascherine od occhiali, anche improvvisati, per evitare il contatto con il sangue del ferito. Si può fare ricorso alla cassetta medica obbligatoria nei centri di aggregazione in osservazione della legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, purtroppo spesso disattesa”.

“Un soccorritore preparato – ha detto in conclusione don Giorgio Occhipinti – è in grado di gestire con maggiore calma e controllo l’intervento, riuscendo con successo nel suo intento. Questo il fine ultimo delle iniziative di informazione e prevenzione che porta avanti la Pastorale per la salute attraverso incontri, dibattiti, progetti sui temi più vari, dalla sicurezza nelle strade alla prevenzione dell’abuso di alcolici fino alla dipendenza dai giochi di azzardo, problema che caratterizza purtroppo una fascia sempre più ampia di cittadini”.

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