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Mentre la Sicilia soffre la siccità dal canalone di Fosso di Guardia a Donnalucata in mare si scarica acqua a gogò
31 Ago 2024 11:09
Dove non può la natura, può la mano dell’uomo. La foce del canalone Fosso di Guardia, nel perimetro urbano di Donnalucata su via Archimede, rilascia abbondanti rivoli di acqua di cui non si conosce la proveniente mentre la foce del fiume Irminio è al secco. E’ quanto accade in territori arsi dall’assenza di piogge e lontani dai controlli degli organi preposti. Gli autori dello sversamento delle acque nel canalone di Fosso di Guardia al Palo Rosso non avranno sicuramente problemi di siccità, nei propri terreni l’acqua di certo non mancherà perchè altrimenti ci penserebbero due volte prima di “rilasciare” all’interno del canalone l’acqua in sovrappiù che poi raggiunge il mare.
A Donnalucata spiagge di serie A e spiagge di serie B. L’estate non è finita e già le regole vengono disattese.
Regole che non prevedono alcuno sversamento di acqua visto che il Consorzio di bonifica numero 8 di Ragusa che gestisce Fosso di Guardia per conto della Regione Sicilia non ha canali che sversano sull’impianto le acque in eccesso. Ed allora chi si fa artefice dello sversamento selvaggio in una delle zone più amene e tranquille del litorale di levante a Donnalucata. Per fortuna che appena due giorni fa erano nate le tartarughine caretta-caretta da un nido che si trovava a pochi metri dalla foce del canalone perchè altrimenti il nido sarebbe stato inondato dall’acqua.
Acqua di che tipo? Si chiedono i residenti ed i villeggianti.
I bagnanti sono impossibilitati a raggiungere la spiaggia se non attraversando l’acquitrino creato dallo sversamento dell’acqua dalla foce del canalone, lo saranno ancora di più quando l’acqua stagnerà e si trasformerà in fango. E mentre sono costretti ad affrontare questi disagi si chiedono perchè non si fa una ricerca sugli autori dello sversamento selvaggio di acqua che rendono off limits il passaggio in spiaggia di tanti villeggianti se non prendono il coraggio fra due mani ed attraversano la foce carica di acqua con il rischio, concreto, di scivolare e finire in mezzo ad acque di dubbia provenienza.
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