“MEMORIE D’OPALE”

Indagare  sulla   realtà come “ non ci è data” ovvero , secondo il nostro modo di concepire la realtà, poiché il nostro approccio con il mondo interiore ed esteriore   è soggettivo, in quanto filtrato dal nostro modo di pensare e dagli   stimoli  sensoriali , ma è anche oggettivo in quanto comune agli esseri umani, può  significare fare irruzione  alla “soglia” della coscienza e dare voce alle percezioni dell’anima , ma anche compiere una riflessione sull’attuale e  complesso momento storico, filosofico e scientifico.

Antonella Mania, nella sua raccolta di versi asimmetrici, come ama definirli, dal titolo “ Memorie d’opale “,  pubblicato da  Aletti Editori nel Maggio 2011,  esplora il mondo che la circonda, si sofferma in quella parte di realtà clandestina , lo colloca in una dimensione astratta,  per restituirlo al lettore,  nella forma della rappresentazione performativa.

Memorie della quotidianità, fitte di  situazioni che si intrecciano durante il cammino della giovane  vita, formano il carattere  di Antonella e segnano il suo percorso esistenziale.

Nel flusso eterno del divenire i silenzi danno voce alle inquietudini dell’anima    e  le percezioni si  movimentano  fissando sequenze di fotogrammi trasposte in un “ non  tempo” e in un “non luogo” : si tratta della costruzione di “ un mondo altro”  ,  luogo in cui rappresentare  l’idea di concetto, che diventa oggetto   della messa in scena e rappresenta l’esperienza di qualcosa di non visto.

Per l’autrice , infatti , l’irruzione  del vero, la spettacolarizzazione della realtà è essenzialmente una provocazione , ma anche,  e fondamentalmente,  l’esperienza che indica la “ soglia” di ingresso in una dimensione di vita altra , in cui è possibile accada quella  trasformazione in grado di acquisire la    fiducia del sé e  far sperare ad una autentica prospettiva di vita che   metta in crisi le identità stereotipate. 

 

Lontani dall’intenzione di voler evidenziare quali siano i legami dell’autrice con le precedenti correnti letterarie, o quale sia l’intenzione di questa sua   “pratica” letteraria, volutamente assente di emozione, poiché  incline  a sbalordire e talvolta a scioccare , è possibile però affermare  che,  Antonella Mania,   in questa sua ricerca sperimentale propende a combinare una molteplicità di stili , di espressioni artistiche  e di linee discorsive riconducibili ad una struttura metanarrativa e ad una concezione surreale dei suoi contenuti.

In altre parole, traslare la realtà , attraverso forme espressive combinate in maniera bizzarra significa,  paradossalmente, conferire   concretezza e potenzialità al suo contenuto, in quanto  l’ambizione  maggiore dell’autrice è scuotere  il fruitore e indurlo a reagire contro quegli strategici  codici di condizionamento sociale .

 

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