Medici di tutta Italia in sciopero per 24 ore: “Anche gli angeli a volte si arrabbiano”

Braccia incrociate per i medici di tutta Italia. E’ in corso oggi un’intera giornata di sciopero dei medici che durerà 24 ore e che coinvolge dirigenti sanitari e degli infermieri. Un incontro, tra l’altro, è stato fissato proprio per oggi presso l’ordine dei medici di Palermo. Allo sciopero hanno aderito le sigle sindacali Anaao Assomed, Cimo Fesmed e Nursing up.  

LO SCIOPERO A RAGUSA

 Secondo quanto ci è stato comunicato dall’Asp di Ragusa, sono 32 i medici che oggi aderiscono allo sciopero e un infermiere. Ma questo non è un dato assoluto. Si tratta, infatti, dei medici che hanno comunicato all’azienda che avrebbero scioperato e non tiene conto di tutti coloro che invece hanno preso parte allo sciopero senza comunicare nulla. Le sigle sindacali, parlano di dati molto diversi: solo per la Cimo-Fesmed sono 35. In questo momento, tra l’altro, sia la Cimo-Fesmed che la Anaao Assomed si trovano a Palermo per protestare. Lo sciopero ha avuto molta adesione, secondo quanto riportato dai rappresentati sindacali, e hanno interessato il personale che lavora nei reparti di ginecologia a Ragusa e Modica, pediatria a Modica e Vittoria e cardiologia a Ragusa: “Il sistema sanitario si sta sgretolando”, spiega il dottor Giuseppe Abate della Cimo-Fesmed e aggiunge: “Sia il governo nazionale che regionale stanno rischiando di far crollare tutto. All’Asp di Ragusa mancano le risposte, nonostante siano indetti sempre i concorsi non si presenta nessuno. Stimiamo che manchino in organico almeno 40 medici”. I sindacati sottolineano come la partecipazione sia stata particolarmente sentita. Da questo punto di vista, lo sciopero è stato un successo.  

 I MOTIVI DELLO SCIOPERO 

Alla base dello sciopero diverse motivazioni. La prima, riguarda le assunzioni: la carenza di medici e dirigenti sanitari mette a rischio la tenuta del sistema. La detassazione: il 50% dello stipendio va allo Stato. Le risorse congrue: per il rinnovo del contrato di lavoro le risorse stanziate sono insufficienti perché servono a finanziare i contratti dell’intero comparto sanità, dalla dipendenza pubblica alla medicina convenzionata. Cancellare i tagli alle pensioni: i medici rifiutano la stangata che colpisce circa 50 mila dipendenti con un taglio dell’assegno previdenziale compreso tra il 5% e il 25% all’anno. Depenalizzazione dell’atto medico: i sanitari chiedono di avere maggiore serenità.  A livello nazionale si stima che potrebbero essere 1,5 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare nella giornata di oggi a causa dello sciopero: sono a rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici, le visite specialistiche e gli esami radiografici. Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza. Naturalmente, la provincia di Ragusa non fa eccezione. Il presidente dell’ordine dei medici ragusano, Carlo Vitali, spiega: “Noi vogliamo che questo sciopero serva a far toccare, in modo tangibile, la quantità di servizi che potranno venire a mancare nell’arco di una giornata. Ovviamente, le urgenze sono garantite, ma tutti i servizi programmati sono stati annullati. Siamo stati definiti angeli, ma anche gli angeli si arrabbiano a volte”, dichiara Vitali e aggiunge: “Le criticità sono tante, a partire dai contratti fatti male e alla perenne carenza di organici nonostante i concorsi indetti. Basti pensare ai pronto soccorso: i pazienti si lamentano e hanno le loro ragioni, ma che cosa possono fare i medici se ce n’è uno solo in servizio quando invece dovrebbero essere almeno due per turno?”.   

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