MARTINA TORNA A SCUOLA, MA NON TROVA IL SUO “RECLAMATO” INSEGNANTE DI SOSTEGNO

Primo giorno di scuola per Martina, alunna diversamente abile della II C della media “G. Rogasi”, che, accompagnata dalla madre, sperava tanto di trovare in classe l’insegnante di sostegno dello scorso anno scolastico. Con il quale aveva instaurato un rapporto eccezionale. Assolutamente prezioso dal punto di vista scolastico, umano e formativo. Come riconosciuto dagli insegnanti e dai genitori della sfortunata ragazzina. Quest’anno però, come spesso accade nella vita quando le cose vanno bene, ci si è messo di mezzo il trasferimento dell’insegnante di sostegno, prof. Giuseppe Minardo, presso una scuola media di Ispica. Martina fino alla quinta elementare non riusciva a parlare e a relazionarsi con gli altri. In prima media è avvenuto invece qualcosa di importante. Che è riuscita a sbloccarla. Un caso? Una coincidenza? “No – dicono gli insegnanti – ed anche la psicologa, consultata dalla mamma. Martina ha superato la fase passiva grazie all’ottimo lavoro svolto dal prof. Giuseppe Minardo e al coinvolgimento attivo delle diverse componenti della scuola”. A nome della continuità didattica e formativa i genitori hanno pertanto chiesto al Provveditore agli studi di esaminare la possibilità di trovare un’adeguata e possibile soluzione. Scambiando la sede tra il prof. Giuseppe Minardo, trasferito ad Ispica, ed il prof. Francesco Leone, assegnato per l’anno in corso alla locale scuola media “Rogasi”.

“Abbiamo fatto richiesta in tal senso – dice la madre Lucia Barrera – alle autorità scolastiche, nella certezza che i dirigenti preposti avranno la bontà di esaminare il caso con la dovuta attenzione. Ci rendiamo conto che ci sono difficoltà da superare di ordine tecnico e amministrativo, legate alle graduatorie da rispettare, e che, probabilmente, occorrerà del tempo per consumare determinati passaggi burocratici, tuttavia conserviamo intatta la fiducia nei confronti dei dirigenti chiamati in causa i quali, ne siamo convinti, faranno tutto quanto è possibile per venire incontro alle esigenze particolarissime di mia figlia. Oggi Martina, alla quale avevo spiegato che non avrebbe potuto incontrare subito l’insegnante dello scorso anno, non è voluta entrare in classe, nonostante la grande disponibilità del nuovo insegnante di sostegno prof. Francesco Leone. Ha fatto il muso duro ed ha incrociato le braccia, come è solita fare quando vuole dimostrare tutto il suo disappunto per una situazione che non gradisce. Non vorrei ripetermi, ma è chiaro che Martina era riuscita a costruire con il prof. Giuseppe Minardo un mondo relazionale ed affettivo particolare. Che le ha consentito di fare progressi notevoli. Sono pertanto sicura che il Provveditore agli studi, nel caso in specie, saprà trovare la giusta soluzione”.

 

 

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