Marcello Medica: “Un modicano su due non paga le tasse contribuendo al fallimento del comune”.

La situazione debitoria e di pre dissesto del Comune di Modica denunciata dal Consigliere dei Cinquestelle, Marcello Medica che in una nota diffusa alla stampa,  evidenzia anche la rilevante sacca di evasione che a tutt’oggi continua a registrarsi in città.

“Oltre a denunciare lo stato delle cose, esordisce Medica nella sua nota, come tanti sanno e come, probabilmente, tantissimi non sanno, il Comune di Modica risulta tra i 63 sui 390 Comuni della Sicilia a rischio fallimento.

Nel corso di questi ultimi 6 anni,, infatti, 35 Comuni hanno dichiarato lo stato di pre-dissesto, aderendo al piano di riequilibrio, mentre 28 hanno dichiarato lo stato di dissesto. E così, mentre Acate risulta tra i Comuni dell’ex Provincia di Ragusa, in stato di dissesto, Modica, insieme a Monterosso Almo, Pozzallo e Scicli, risulta tra i Comuni in stato di pre-dissesto.

Entratoci a dicembre del 2012, il Comune di Modica, con l’approvazione del piano di riequilibrio, a causa dei tanti debiti provocati dalle Amministrazioni precedenti, oggi, purtroppo, si trova a gestire questo enorme debito, nel frattempo ancora aumentato, in parte dilazionato con un mega-mutuo ventennale con rate di tre milioni di euro annui e il resto che continua a pesare enormemente sulla gestione ordinaria che ne è fortemente inficiata e negativamente condizionata.

Il problema è che a fronte del totale debiti iscritti in bilancio per l’anno 2017 di € 102.534.178,02, si continua ancora oggi a navigare a vista e con molta improvvisazione e superficialità, sull’orlo del dissesto che occorre comunque evitare con ogni mezzo fin quando ciò sarà possibile. E a tal uopo non è rassicurante nemmeno l’avanzo di competenza dell’esercizio 2017 di € 2.976.789,85, in quanto potrebbe essere vanificato da debiti fuori bilancio di cui oggi, a causa della mancata attestazione dei responsabili di settore, non si ha alcuna contezza.

Nella recente seduta del Consiglio Comunale sull’approvazione del Rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2017, il Consigliere Portavoce del M5S, Marcello Medica, che sul punto ha votato contrario, ha evidenziato con non poca preoccupazione i seguenti aspetti critici: il documento doveva essere approvato entro il 30 aprile 2018 e quindi dai consiglieri della scorsa consiliatura, il ritardo è ormai una prassi comune a tanti enti e approvare un conto consuntivo con un ritardo di sette mesi determina conseguenze negative che si riflettono sulla vita di tutti; risulta incomprensibile il parere favorevole dei revisori su un documento che presenta parecchi dati negativi (come ad esempio il risultato economico dell’esercizio 2017, pari ad € -5.827.716,96) e che manca delle attestazioni dei debiti fuori bilancio da parte dei responsabili di servizio; è continua l’anticipazione di tesoreria e ciò a causa di una riscossione dei tributi in forte affanno, si parla di una percentuale inferiore al 50 per cento dell’utenza che paga e anche su questo versante occorre darsi da fare; inoltre, i tempi di pagamento ai fornitori sono fuori controllo, quando invece dovrebbero seguire la cronologia con tempi previsti di erogazione; infine, diversi parametri di deficit non sono stati rispettati, manca la relazione informativa sulle perdite delle società collegate all’Ente e non è stato trasmesso alla Corte dei Conti il piano triennale del contenimento della spesa.

Tra i dati allarmanti, quindi, è emerso anche quello concernente l’alta e preoccupante percentuale di evasione che si attesterebbe intorno al 50 per cento e ciò vuol dire che in città un modicano su due non paga le tasse. Fatto gravissimo che spiega l’altissimo valore dei residui attivi pari ad € 17.707.746,69 solo nel 2017 che sommato a quelli degli esercizi precedenti totalizza lo stratosferico importo di € 59.049.575,10.

È chiaro che si tratta di un’anomalia grave e che certifica che, togliendo una bassa percentuale di cittadini meno abbienti e incapienti e perciò impossibilitati a pagare, vi è invece un’alta percentuale di cittadini che ingiustificatamente non paga le tasse, facendo ricadere le disastrose conseguenze su chi, invece, ritiene che le tasse sia giusto pagarle a fronte però di adeguati servizi pubblici.

La strada per uscire dallo stato attuale di pre-dissesto, pertanto, non può che essere costituita dalle seguenti azioni: da un lato, amministrare meno allegramente e con più oculatezza e programmazione, mentre dall’altro lato, far pagare con ogni mezzo i tantissimi evasori.

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