MANUTENZIONE STRAORDINARIA VIADOTTO GUERRIERI: PIANO DEL TRAFFICO

E’ a tutti noti che in questi giorni sono stati avviati i lavori di manutenzione straordinaria del viadotto Guerrieri, con conseguente intransitabilità di esso.

E’ altresì noto che in virtù di un piano studiato e adottato dall’Amministrazione da lei presieduta, il traffico veicolare è stato deviato all’interno del centro urbano. In particolare, quello proveniente da nord (Ragusa),  nord-est (Catania e Siracusa), nord-ovest (Vittoria) e ovest (Comiso), nella via Nuova S. Antonio; quello proveniente da nord-est, est e sud-est (Siracusa, Pozzallo, Scicli, Ispica, Pachino, etc.), nella ex via Nazionale 115. Senza entrare in eccessivi dettagli, il primo sfocia in viale Medaglie d’oro e il secondo in piazza Corrado Rizzone.

Ciò ha comportato e comporta un dispendio temporale che si aggira fra 30 e 60 minuti, solo per percorrere la via Nuova S. Antonio, dimensionata per servire il quartiere d’oriente e non, certamente, a ricevere i gravami che sono propri del ponte Guerrieri.

Potrebbe obiettarmi che quello dell’Amministrazione comunale è un piano temporaneo adottato in emergenza; ma se ciò è vero è anche vero che si tratta di un’emergenza, se tutto va bene, che durerà tre mesi e, se non va bene, che coprirà sino al doppio di tale tempo minimo. Un lasso, dunque, se si considera la crisi economica in corso, che può assestare un gran bel colpo all’economia già esausta della città. L’emergenza, inoltre, tornerà a presentarsi ogni volta che occorreranno nuovi lavori straordinari la cui cadenza, probabilmente, non è del tutto controllabile. Vogliamo continuare a mantenere la città in questa condizione? Ritengo necessario affrontare due problemi, uno immediato ed uno da gestire, ormai, senza fretta ma senza convincersi che sia meno urgente. Il primo si esaurisce nell’attenuazione, per quanto possibile, degli effetti negativi prodotti sui commercianti e sulla cittadinanza dall’odierno piano del traffico; il secondo nell’avvio di uno studio per progettare una struttura viaria che permetta di non dover ripetere più l’odierna esperienza di deviazione del traffico, che non appartiene alla città, al centro di essa e, per di più, attraverso arterie interne (la via Nuova S. Antonio e la via Nazionale) chiaramente inidonee e insufficienti al compito.

 

Entrambi vanno approfonditamente studiati chiamando in causa le organizzazioni di categoria (commercianti, artigiani, operai, liberi professionisti) e quanti altri vorranno dare il proprio contributo, poiché il piano del traffico va meglio studiato, integrato e modificato, con la partecipazione dei cittadini che non sono i sudditi dell’Amministrazione ma i veri padroni della città.

 

Per dare un senso a quel che andrò proponendo, è necessario aggiungere che quando i due flussi giungono al centro di Modica, gli automobilisti si accorgono che, in piazza Corrado Rizzone o al corso Umberto, il traffico non è caotico e scorre senza dannose soste sotto il sole cocente. Osservano altresì che il bel salotto della città è quasi deserto e che le auto sono rade.

 

Il piano del traffico da lei adottato, dunque, ha determinato:

 

– un diradamento dei flussi lungo il corso Umberto che non dispiace a chi, come me, ama la campagna;

– il diradamento del traffico ha comportato una compressione degli incassi nei vari esercizi commerciali;

– la caduta degli incassi ha dato luogo ad un aggravamento della crisi economica dei commercianti nonché all’avvio di qualche pratica di licenziamento, poiché il personale si ritrova, venuto meno parte del lavoro, sottooccupato.

 

Esso (il piano del traffico), però, non ha danneggiato solo i commercianti di corso Umberto: ha prodotto e produce danni a tutti i cittadini, perché costretti a pagarsi i lunghissimi tragitti, in termini di maggiore spesa per il combustibile e di maggiore usura dell’auto.

Se ci fermassimo qui, però, la situazione sarebbe ancora superabile, ma stanno deteriorandosi le condizioni di alcune strutture della città. Tra esse segnalo che il muro di contenimento della via Nuova S. Antonio, nel tratto compreso tra l’uscita del Convento dei cappuccini e l’imbocco della via Ente Liceo Convitto, presenta qualche segno di cedimento che è opportuno sia esaminato, immediatamente, quanto meno per dare lumi agli abitanti che temono per la loro incolumità.

 

Le chiedo:

 

a) se non ritenga utile ripristinare il doppio senso di circolazione lungo il corso Umberto, in modo da permettere un più fluido scorrimento del traffico e disintasare le arterie in cui massima è la stagnazione e, segnatamente, la via Nuova S. Antonio;

b) se non ritenga opportuno svolgere, attraverso l’Ufficio tecnico, periodici sopralluoghi per monitorare le condizioni statiche della via Nuova S. Antonio, sottoposta a non normali sollecitazioni meccaniche;

c) se non ritenga opportuno, attraverso l’Ufficio tecnico, compiere alcuni sopralluoghi in via Nuova S. Antonio, tra le abitazioni costruite a ridosso del muro di contenimento di cui i cittadini allarmati temono il cedimento, nel tratto compreso tra l’uscita del Convento dei cappuccini e la via Ente Liceo Convitto.

d) se non ritenga utile verificare l’ipotesi di invertire il senso del traffico permesso nella via Vittorio Veneto, in modo da snellire, per quanto possibile, il flusso proveniente dalla via Nuova S. Antonio, senza doverlo necessariamente incanalare nel viale Medaglie d’oro;

e) se non ritenga utile verificare l’ipotesi di istituire, in uno all’inversione del senso unico in via Vittorio Veneto, il doppio senso di circolazione nel viale Medaglie d’oro;

f) se non ritenga utile segnalare, agli automobilisti provenienti da Ragusa e diretti a Scicli, che il centro può essere raggiunto anche attraverso la strada provinciale 94 (ci si riferisce alla strada che s’incontra, venendo da Ragusa, alla destra di chi guida, 100 metri prima di arrivare alla rotonda per Modica Alta);

g) se non ritenga opportuno organizzare alcune riunioni con le associazioni di categoria, aperte a tutti i cittadini, per acquisire suggerimenti e tener conto di altre, eventuali, possibilità esistenti sul territorio.

 

Torno a raccomandare di ascoltare i cittadini che conoscono meglio di tanti le situazioni di specifici luoghi e mi pongo a disposizione per eventuali sopralluoghi.

Rappresento che la presente, oltre a costituire una formale interrogazione, è una segnalazione che va presa in considerazione con estrema urgenza (ossia indipendentemente dalla convocazione del prossimo Consiglio comunale) per prevenire danni a persone e cose.

 

 

 

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