MANNO E COLLABORATORI IN DISCARICA CON IL SINDACO

Ci potrebbe anche essere una emergenza rifiuti in provincia di Ragusa dove la situazione non è delle più rosee come d’altra parte in tante province siciliane. In effetti la confusione è enorme e le idee non molto chiare; se si aggiunge che alcuni Comuni giocano a “franchetto” ben si capisce che non è più tempo che i virtuosi coprano i più generosi verso i propri cittadini a non far pagare la tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Se continua così sbotta il sindaco di Ragusa “mi vado a incatenare  a Pozzo bollente a Vittoria o a San Biagio di Scicli, così vediamo chi opera per il bene di tutti e chi invece fa lo gnorri e non paga quanto dovuto”. Nel bel mezzo dell’incontro con il Commissario liquidatore avv. Manno attorniato dai suoi collaboratori ed il sindaco in pieno completo blu, malgrado si sia in discarica nella Cava dei Modicani, piomba il segretario di Italia dei Valori Giovanni Iacono, invitato da Manno per dare una mano a risolvere una intricata situazione che somiglia quella per cui si fanno i conti senza l’oste quest’ultimo rappresentato dai Comuni che “chianciunu e futtuno” operazione alla quale Ragusa, Monterrosso, Giarranata e Chiaramonte proprio non ci stanno. La quarta vasca, l’impianto di compostaggio sono due cose antitetiche: La prima si fa con i soldi di Ragusa e soci e già per la prossima settimana Manno può contare su una bella somma cash che Dipasquale assistito dall’Assessoree Occhipinti e dal direttore generale Salerno, dice di avere pronta e c’è da crederci. Ma l’Avvocato Manno deve costringere i “chitocchiosi” a pagare, a rendersi utile in questo settore così delicato e pericoloso. Se ne vadano a Messina altrimenti e non parlate di impianti di compostaggio a Vittoria, a Scicli ed a Ragusa perché questo vuol dire, per poterli fare funzionare, raccolta differenziata una sorta di araba fenice che dalle nostre parti in barba al grande valore anche economico nessuno riesce a fare.  “Iacono, mi dia una mano, se vogliamo trovare una soluzione, cerchiamo altri siti meno importanti di questo, ma prima risolviamo il problema della quarta vasca altrimenti rimaniamo ora, subito con il sedere per terra” diceva il sindaco visibilmente contrariato. Ed il segretario provinciale di Italia dei valori, vera spina nel fianco di chi fa le cose alla rinfusa ribatteva “ si, si la do una mano, ma su certi principi basilari non si può derogare; questa è una zona di alto pregio paesaggistico  e non possiamo continuare a fare vasche”. Giusto, appena possibile, ma molto presto conclude il sindaco Dipasquale, il generale mi aspetta. Già il generale, ecco il perché del vestito blu alla discarica! (Franco Portelli)

 

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