MANENTI NON CONOSCE NEMMENO LA STORIA DEL SUO STESSO PARTITO

“Manenti gioca a fare il sofista, sbaglia premesse ed interlocutori, ma, soprattutto, dimostra di non conoscere neanche la storia del suo stesso partito in provincia di Ragusa”.
Così risponde l’on. Innocenzo Leontini, co-coordinatore provinciale del Pdl ibleo, alle provocazioni del candidato sindaco di Pozzallo per Grande Sud, Gianluca Manenti.
“La regola fondamentale per attaccare qualcuno – dichiara Leontini – è quella di trovarsi nella condizione di non poter essere attaccati a propria volta. Altrimenti si rischia di tirar fuori accuse che, inevitabilmente, possono essere rispedite al mittente con grande facilità.
Innanzitutto, giusto per fare una breve premessa, è evidente che bisogna ricordare a Manenti la definizione che il vocabolario dà del lemma “atipico”: non classificabile, che non rientra in uno schema assunto come base di una classificazione. Io stesso ho definito così il patto civico a Pozzallo e non ho mai parlato di “coerenza politica” se non per sottolineare la sua assenza nei comportamenti di alcuni candidati. Invece, proprio sulla questione “coerenza”, che sembra essere tanto cara a Manenti, ho detto che la situazione a Pozzallo è tale da dover superare gli steccati della politica a favore della salute della città, aderendo ad un progetto politico che possa essere il più largamente condiviso”.
“Tornando al punto iniziale – continua il deputato regionale – quando dicevo che è importante conoscere la storia del partito di appartenenza, vorrei sapere: è bastato meno di un anno per dimenticare che durante le scorse amministrative, il leader provinciale di Grande Sud on. Incardona, nella città di Vittoria, si è alleato, Leontini d’accordo, con l’on. Aiello, antico ed agguerrito avversario di sinistra? Perché lo si poteva fare ieri nell’ipparino e non lo si può fare oggi a Pozzallo?”.
“La smetta Manenti di giocare a far la morale al sottoscritto – conclude Leontini – si occupi piuttosto della propria campagna elettorale che dovrebbe servire a dimostrare le sue capacità amministrative e non a gettare discredito sulle scelte altrui”.

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