MANCATI PAGAMENTI E DISSERVIZI PER I PENDOLARI

“Sin dall’inizio dell’anno scolastico in corso, gli studenti comisani che frequentano l’ITIS di Ragusa sono stati costretti a dover pagare il biglietto per il trasporto a Ragusa. In alcuni casi le famiglie hanno sottoscritto abbonamenti mensili del costo di 70,00 Euro. Insomma, un servizio che normalmente dovrebbe essere a totale carico del Comune e che invece viene addebitato alle famiglie, già pesantemente penalizzate dalla raffica di aumenti che caratterizzano tutti i settori dell’economia e all’ingiustificato rincaro della Tarsu, deciso illegittimamente dalla giunta e dal sindaco Alfano.

Ci raccontano i ragazzi  che, come se non bastasse, a causa del mancato pagamento delle spettanze dovute alla Giamporcaro, che ammontano alla “modica” cifra di circa 100 mila Euro (praticamente tutto l’anno scolastico 2010-2011 non è stato saldato), la scorsa settimana alcuni di essi sono stati costretti a rientrare a Comiso con i loro genitori, dopo che la ditta Giamporcaro ha deciso di ridurre le corse da e per Comiso, dimezzando, di fatto, i posti disponibili. Insomma, un inizio di anno scolastico da incubo.

Chiediamo quindi all’amministrazione comunale, in particolare al Sindaco e all’Assessore alle finanze di intervenire immediatamente per saldare il debito con la Giamporcaro in modo da garantire il servizio agli studenti. Chiediamo inoltre il pagamento urgente delle spettanze dovute alla ditta “AST” (49.000,00 € – servizio erogato dal gennaio 2011 al maggio 2011) e alla ditta “SIMILI” (36.000,00 € – servizio erogato dal febbraio 2009 al maggio 2011) in modo da prevenire possibili disservizi per gli studenti pendolari che fruiscono delle corse garantite dalle imprese di trasporto appena citate.

Ci chiediamo come sia possibile accumulare un debito simile per un servizio così utile, nella città in cui, con cadenza settimanale, vengono sperperati decine di migliaia di Euro dei comisani in manifestazioni “culturali”, all’insegna della moda, della bellezza e delle curve, e per mantenere super consulenti dalla dubbia competenza professionale”.  

 

                                                                                                                                

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