È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
MANCATA CELEBRAZIONE CENTENARIO I^ GUERRA MONDIALE
06 Nov 2015 05:54
Premesso:
che un Popolo senza memoria del passato storico né può definirsi tale né tanto meno può avere un futuro che lo veda unito dai comuni valori e dal comune sentimento patriottico;
che fare memoria non significa esaltare le guerre ma, bensì, apprezzare la pace, ricordando ed onorando tutti quei giovani militari Italiani che combatterono e, in tantissimi, si immolarono per donare alle successive generazioni una Nazione finalmente unita e libera dopo secoli di divisioni e di dominio straniero;
che quest’anno ricorre il Centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel conflitto mondiale, meglio noto come “Grande guerra”(1915 – 1918 ), che, sotto la guida sul campo di Re Vittorio Emanuele III e dei Generali Cadorna e Diaz, dopo 42 lunghissimi mesi di aspri combattimenti e dopo alterne vicende, sancì la definitiva riconquista delle italianissime terre irredente ancora in mano austro uungarica;
che proprio la nostra Città, più di altre in Sicilia, visse intensamente quegli anni, oltre che per aver dato un notevolissimo contributo in termini di Volontari Combattenti e di vite umane, fu scelta dallo Stato Magiore della Difesa per la realizzazione di un Campo di concentramento da destinare ai prigionieri di guerra, i quali, come si evince dalla documentazione strorica, furono ospitati e trattati in modo più che umano;
che negli ultimi trent’anni proprio con quelle popolazioni, un tempo nemiche, si sono costruiti e consolidati legami di amicizia che hanno anche portato alla formalizzazione di forti legami istituzionali, non ultimo il gemellaggio con la Città di Mátészalka e la creazione del Museo Italo Ungherese (oggi in totale stato di abbandono, compresi i due importanti reperti bellici costituiti da due mortai pesanti, oramai in avanzato stato corrosione a causa della collocazione all’esterno del Museo, a cielo aperto e senza alcuna protezione dalle intemperie. Collocazione tanto infelice quanto sintomatica di un disinteresse e di una sottovalutazione del valore dei reperti, anche dal punto di vista venale, oltre che storico, atteso che, posti dove sono, potrebbero essere facilmente trafugati);
che in tutt’Italia le Celebrazioni istituzionali si sono susseguite lungo tutto il corrente anno e proseguiranno anche per il prossimo, sia quelle organizzate dal Governo che quelle organizzate da tantissimi Enti Locali, ciò anche per rispondere all’appello lanciato dal Presidente della Repubblica Napolitano nel 2014: «Confido che si proceda con il dovuto impegno nell’opera di conservazione della memoria e di analisi e riflessione storica sul primo grande conflitto mondiale, e che da parte delle competenti istituzioni si segua con attenzione la preparazione dell’anniversario».
Che le iniziative celebrative, sia pure lodevoli, da parte di associazioni culturali locali non possono sostituire o sollevare l’Amministrazione da una ben precisa responsabilità istituzionale, né la stessa, a seguito della mera compartecipazione, può ritenersi affrancata o giustificata per non avere avviato una propria rassegna celebrativa e culturale in merito.
Quanto sopra premesso, si evidenzia come la sua Amministrazione abbia fatto perdere alla Città di Vittoria un’occasione più unica che rara, consistente nella mancata attenzione verso temi alti e nobili come quello di che trattasi; tema e ricorrenza che ben si sarebbe potuta celebrare attraverso il varo di un ricco programma di eventi culturali mirati e diretti a tutta la cittadinanza, a cominciare dal mondo scolastico cittadino.
Comprendo, ma non condivido, il fatto che forse, anzi, sicuramente le amenità, gli spettacoli di piazza siano più ben più rispondenti alle esigenze politiche di chi preferisce il consenso di una massa immemore o, peggio ancora, ignara dei fatti storici sopra citati che coinvolero la Patria e la Città di Vittoria;
Un Ente territoriale importante e strategico come il Comune, dal punto di vista culturale e della formazione delle coscienze, dovrebbe riuscire a promuovere iniziative che mirino sempre più alla elevazione culturale e morale della cittadinanza, ma così, purtroppo, non è stato in questa ricorrenza, lasciata cadere nel nulla e nell’oblio.
Tuttavia, ritengo che ci sia comunque ancora il tempo per organizzare alcuni eventi celebrativi, a sanatoria di una grave e colpevole insensibilità, nonché per poter ripristinare e restituire alla fruizione della cittadinanza e delle scolaresche il Museo Italo Ungherese. Infine, le rivolgo un’accorato appello affinche i due pezzi d’artiglieria siano al più presto sottratti al degrado ed alle intemperie, restaurati e ricollocati nella posizione storica ed originaria, ossia nella Piazza del Popolo, ai lati della monumentale scultura bronzea in onore dei Caduti della Grande guerra, dove furono posti fin dall’inaugurazione del 1930.
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