Maltrattamenti nella scuola dell’infanzia di Vittoria: maestre condannate, preannunciato l’appello

Due anni di reclusione, pena sospesa, per le due insegnanti giudicate in primo grado, colpevoli del reato di maltrattamenti aggravati e in concorso ai danni dei bambini di una classe di scuola dell’infanzia di Vittoria, nel Ragusano. Giovanna Guastella, oggi 63enne e Giovanna Campailla, 58enne, hanno assistito alla lettura della sentenza pronunciata in aula poco dopo le 14, dal giudice monocratico presso il Tribunale di Ragusa, Vincenzo Panebianco. Il giudice ha sposato la linea della pubblica accusa considerando le attenuanti prevalenti sulle aggravanti, e ha condannando le due donne, in solido, anche al risarcimento del danno a tutte le parti civili costituite, circa una ventina (da quantificare in sede civile), e alla refusione delle spese processuali e di costituzione di parte civile.

LE DIFESE

Le difese costituite dagli avvocati Sebastiano Piccolo e Salvatore Occhipinti per Giovanna Guastella e da Marina Giudice ed Enrico Platania per Giovanna Campailla avevano chiesto l’assoluzione o, in subordine, la derubricazione del reato di maltrattamenti aggravati in quello meno grave di abuso dei mezzi di correzione. Gli avvocati difensori nel corso delle loro arringhe, avevano contestato la qualificazione del reato; citando sentenze e pronunciamenti, i maltrattamenti si prefigurerebbero in presenza di condotte costanti, mortificanti e che instaurino un clima di intimidazione e terrore lasciando pesanti strascichi nelle vittime, ma i bambini presi in esame da periti e consulenti, invece, non avrebbero invece sofferto di alcun disturbo post traumatico. 

“Un clima di terrore in quella classe – aveva detto il pm nel corso della sua requisitoria anticipando le difese – e schiaffi, tirate di capelli, espressioni verbali violente e minacciose non possono rientrare nella fattispecie dell’abuso dei mezzi di correzione ma sono configurabili come maltrattamenti”. I collegi difensivi avevano invece evidenziato la mancanza di un ‘prima’ e di un ‘dopo’, rispetto alle immagini degli impianti di videosorveglianza che avevano immortalato gli episodi violenti e che i bambini risultavano essere “sereni anche dopo i rimproveri”.

Gli interventi delle maestre sempre secondo le difese andavano ricondotti al contesto in cui erano maturati: botte, schiaffi, pedate e morsi tra bambini, una bimba che apre la finestra all’improvviso e si sporge, pizzicotti dati da un bimbo ad un altro – citando le arringhe – avrebbero richiesto un intervento severo, anche se pedagogicamente errato, per calmare gli animi, in una attitudine delle maestre – sottolineavano le difese – abitualmente gentile nei confronti dei bambini che venivano ascoltati e gratificati. Tornando alla sentenza, le maestre sono state condannate a due anni con sospensione condizionale della pena. Le motivazioni verranno depositate entro il termine di 90 giorni. le difese hanno preannunciato appello.  

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