È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
MALTRATTA LA CONVIVENTE. ALLONTANATO DA CASA
22 Gen 2014 05:52
I militari della Stazione Carabinieri di Ragusa Ibla hanno applicato la misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare nei confronti dell’algerino R.B. che nel recente passato s’era reso più volte responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della donna italiana con cui convive a Ibla.
Il fatto aveva destato stupore nella pubblica opinione la settimana scorsa poiché la donna per ben due volte aveva rifiutato di denunciale le vessazioni e le percosse subite dall’uomo ai militari che però, sopraggiunti in flagranza per gli strepiti della lite avevano denunciato il nordafricano ripetutamente per maltrattamenti in famiglia, reato che prevede una pena detentiva da due a sei anni di reclusione.
Forse l’assenza della denuncia-querela della donna, forse l’assenza di precedenti dell’uomo, hanno spinto il giudice a non applicare la misura della custodia cautelare in carcere proposta dai carabinieri, preoccupati dal fatto che l’allontanamento dalla casa potrebbe essere una misura inefficace, essendo l’algerino perfettamente in grado di ritrovare la strada di casa e ritenuto dai militari capace di rientrare a casa per picchiare nuovamente la donna.
Sono stati nel recente passato riscontrati dai militari di Ibla diversi casi di percosse con la donna afferrata e trascinata per i capelli, presa a pugni e calci, causandole lesioni al volto, sputi in faccia e ingiurie molto offensive.
E perciò che i militari, pur non potendo vigilare l’uscio della vittima per ventiquattr’ore al giorno, tengono la casa sotto stretta osservazione, preoccupati dal possibile ritorno del violento fidanzato che al momento – sborbottando – ha fatto la valigia e se n’è andato con l’intimazione a non ritornare né avvicinarsi. In caso contrario la misura potrebbe essere aggravata fino alla custodia in carcere.
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