MACCONI: TERRA DI NESSUNO

La più grande fonte di reddito della provincia di Ragusa, Cda Macconi tra i comuni di Acate e di Vittoria, “l’industria” che da lavoro e reddito a più di 7000  piccole e medie aziende che in un passato nemmeno tanto lontano ha conosciuto i fasti di una terra capace di trasformare le fortune di un intera generazione, oggi è abbandonata a se stessa. Strade dissestate, nemmeno un briciolo di manutenzione, voragini e buche sulle strade che inghiottirebbero un camion, discariche e micro discariche ovunque, il senso di abbandono e della disfatta sembra impadronirsi anche dei proprietari che ancora ci lavorano ed ancora contribuiscono a fare crescere il PIL della Provincia; un ambiente degradato fortemente inquinato dove lavorano e vivono migliaia di nostri concittadini e di cittadini immigrati, molti clandestini, che sembrano vagare senza un futuro in un ambiente squallido e senza alcuna cura.

Diceva un grande architetto paesaggista che la civiltà di un popolo si misura non per la ricchezza della propria casa ma per la cura di quello che ci sta attorno, degli spazi e dell’ambiente circostante. Ebbene la sensazione che si ha visitando questi luoghi, che rappresentano la memoria di un popolo che ha trasformato una terra desolata per renderla produttiva, è quella della resa: la resa delle istituzioni, dei Comuni di Acate e di Vittoria che si rimpallano le competenze (le strade sono comunali, regionali o provinciali) chi deve pulire, chi deve intervenire, di chi sono le responsabilità di questa incuria, della Provincia che non ha mai speso una lira per salvaguardare un ambiente quello costiero che rappresentava una delle poche speranze di futuro, senza una programmazione territoriale, della Regione che sembra avere dimenticato che in questa terra sono avvenuti movimenti che hanno mutato il corso della storia di un pezzo della Sicilia.

La Sicilia dell’autonomia dal potere della mafia e dal potere dei politicanti, l’autonomia quella vera e quella possibile e non quella parolaia del MPA. Dove sono tutti questi soggetti, dove sono andate a finire le loro belle parole e le loro responsabilità di dirigenti del futuro di un intero popolo? Si perché lì un popolo sta morendo, si sta ammalando progressivamente per il forte inquinamento e per l’impatto che questo ha sulla loro salute, sta svendendo le loro proprietà per pochi spiccioli perché non ce la fa ad andare avanti, perché non crede più ad una prospettiva di sviluppo e poi va a lavorare a giornata dagli stessi che hanno comprato, quando va bene. Allora bisogna intervenire subito con un progetto a breve, medio e lungo termine che rilanci questa fonte di reddito e di speranza per un futuro possibile.

Chiediamo subito alla Regione che si rilanci la metanizzazione delle serre che da sola abbatterebbe il consumo di almeno il 75% dei pesticidi e dei fitofarmaci che in quel luogo si utilizzano per forza di cose. Chiediamo che si intervenga con la ordinaria manutenzione delle strade e dell’ambiente da parte del comune di Acate e del comune di Vittoria oltre che della Provincia, ognuno per le loro competenze, per porre rimedio ad una situazione che sembra il frutto di un regista del day after. (r.v.)

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