“MA QUALE RIVOLUZIONE. QUELLO CHE I CITTADINI DI RAGUSA RISCHIANO DI SUBIRE E’ UN ALTRO SALASSO

 

Altro che rivoluzione. Quello che i cittadini ragusani rischiano di subire è l’ennesimo salasso. Questo il commento che arriva dai consiglieri comunali del Pd, Mario D’Asta, e del movimento Il Megafono, Mario Chiavola, dopo avere appreso i contenuti della ventilata rivoluzione riguardante il servizio idrico annunciata dall’assessore Salvatore Corallo. “L’unica rivoluzione – affermano i due consiglieri – riguarderà le tasche dei cittadini nel senso che, oltre ad appurare che non c’è niente di nuovo sul piatto, considerato che il servizio funziona in questo modo dal 1999 e non sembra che in questo lasso di tempo Ragusa abbia dovuto patire particolari disservizi, la Giunta Piccitto intende spendere per i prossimi tre anni 5.200.000 euro per la gestione del servizio idrico e delle ville comunali. Una cifra enorme, incredibile, assolutamente fuori da ogni logica. Ma tanto questi soldi li escono i cittadini. Bel modo di festeggiare il 2015 che sta per arrivare. Vale la pena di aggiungere, inoltre, che per quanto riguarda il personale, al contrario di quanto affermato dall’assessore, non esiste garanzia per il futuro considerato che nel bando è stato inserito un articolo in cui si chiarisce che la nuova impresa è tenuta ad assumere lo stesso solo se le qualifiche sono armonizzabili con quelle richieste dalla ditta che subentrerà a quella esistente. E non ci vuole chissà quale arca di scienza per comprendere che tutto viene lasciato alla discrezionalità della nuova impresa sulla base dei ricavi”. I due consiglieri comunali, poi, mettono in rilievo un altro aspetto che merita di essere tenuto nella debita considerazione. “Addirittura – aggiungono – se il personale venisse assunto a tempo indeterminato, il Comune risparmierebbe una grossa cifra. E tali procedure potrebbero essere attuate grazie ad un decreto presidenziale, la legge 902/86, che prevede proprio il caso dell’assunzione di unità in servizio presso le coop a patto che si realizzi un risparmio per l’ente. Ed è proprio la fattispecie che ci interessa perché il Comune spenderebbe molto di meno dei 5.200.000 euro (il calcolo che abbiamo fatto noi contempla la spesa di 2,6 milioni) previsti per i tre anni. Alla fine, dunque, la rivoluzione annunciata viene portata avanti a spese dei cittadini e dei lavoratori che in questo ambito operano da circa vent’anni. Per non parlare, poi, delle numerose proroghe attivate, non solo per quanto riguarda il servizio idrico ma anche per altri aspetti della complessa gestione della macchina amministrativa del Comune, che hanno determinato la spesa di ulteriori somme dando il senso di una gestione molto approssimativa della cosa pubblica. Per il servizio idrico ci saremmo attesi una maggiore attenzione. E, invece, assistiamo ad una gestione del problema assolutamente incapace di sanare tutto ciò che non va”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it