MA L’AMORE E’ PARADOSSALE NON INTRANSITIVO !

Carissimi,
 
solo alcuni lo notano: il verbo Amare in italiano è transitivo. Questo dice moltissimo su cosa è l’amore e come funzioni. Per poter esplicare efficacemente la sua mission e quindi raggiungere la sua verità è necessario che Amore transiti da una persona su/in una persona diversa da sé. Amore non accade e non si da’ nel “solipsismo narcisistico”. E’ una brutta parola? Ok. Puoi procedere a “naso” e intuirne il significato: è l’impedimento di amore, perché è chiusura in sé, è autogodimento. Amore invece si incarna nella reciprocità di due esseri che si accolgano senza riserve, e senza pretese, nella gratuità del comprendersi (com –prendersi- capirsi, l’un l’altro) riuscendo a trovare anche nel deserto della vita le parole del cuore. “L’amore è un paradosso: per averlo dobbiamo darlo. L’amore non è qualcosa di intransitivo: l’amore è una azione diretta della mente e del corpo”(HarperLee). Strano come un verbo all’improvviso possa diventare tutto il nostro universo. E’ meraviglioso come riesca ad aprire la mente, il cuore, il nostro esistere, fino all’estremo confine dell’agire umano: dove gioire significa inevitabilmente soffrire; dove l’estasi purifica anche gli affanni più pungenti; dove ogni contraddizione trova il suo equilibrio nel supremo potere del vivere, senza ipocrisia e finzione; dove l’unico viaggio da intraprendere, e per il quale valga la pena di rischiare e di impegnarsi, sarà quello del lasciarsi toccare dentro dalla Croce di Cristo, di lasciarsi ferire dall’Amore che si dona, per poi lasciarsi curare dalla misericordia di Dio. E cosa ci manca oggi per entrare in questo spessore dell’amore e della croce? “Ciò che manca non è tanto la ripetizione verbale o culturale dell’annuncio. L’uomo di oggi attende forse inconsapevolmente l’esperienza dell’incontro con persone per le quali il fatto di Cristo è realtà così presente che la loro vita è cambiata. E’ un impatto umano che può scuotere l’uomo di oggi: un avvenimento che sia eco dell’avvenimento iniziale, quando Gesù alzò gli occhi e disse: “Zaccheo, scendi subito, vengo a casa tua” (Don Giussani).
Pregate per me, +don Tonino

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