L’UTILIZZO DELLA CLASS ACTION PUO’ DIVENTARE UNO STRUMENTO DI SUPPORTO AI CONTRIBUENTI

 

“Il processo tributario può essere applicato alle Class action. Pertanto è ammissibile che diversi contribuenti presentino un unico ricorso cumulativo per opporsi a diverse cartelle di pagamento che abbiano come oggetto una questione identica”. E’ quanto afferma Maria Gabriella Diquattro, consigliere dell’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili per le circoscrizioni dei Tribunali di Ragusa e Modica, facendo riferimento ad una importante ed innovativa sentenza della Corte di Cassazione, la n. 4490 del 22 febbraio 2013. Un sistema che può trovare applicazione, con sempre maggiore frequenza, anche nell’area iblea, soprattutto per quanto concerne il campo dei tributi locali, qualora si ravvisi la necessità di intervenire.

“La Class action – dice Diquattro – è un’azione legale condotta da uno o più soggetti che chiedono la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto, affinché l’esito dell’azione, se positivo, produca i suoi effetti “ultra partes”  per tutti i componenti presenti e futuri di quella classe. Diciamo che, per quanto concerne la nostra realtà locale, la Class action può essere considerata come il mezzo più efficace per dare modo ai cittadini di essere tutelati e risarciti dai torti esercitati dalle grandi aziende o dalle multinazionali, in quanto la eventuale sentenza favorevole potrà essere fatta valere da tutti i soggetti che si trovano nella identica situazione. Ovviamente sarà possibile fare valere tale azione anche nei confronti della Pubblica amministrazione. E’ opportuno che si sappia che, anche in provincia di Ragusa, tale novità consentirà un notevole risparmio dei costi per i cittadini in merito alla presentazione di ricorsi il cui oggetto sia identico. Inoltre, i contribuenti potranno utilizzare, finalmente, la possibilità del “litisconsorzio”, facoltativo anche nel processo tributario, per eccepire questioni di incostituzionalità, specie in ambito fiscale, un aspetto che, oggigiorno, preme sempre di più”.

 

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